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Il Catania viaggia in retromarcia: dal Paradiso all’Inferno in pochi mesi
Una sconfitta umiliante contro una squadra di Serie B, i fischi assordanti del pubblico ad accogliere l’uscita dal campo dei giocatori, eliminati e scuri in viso, la concretizzazione di un disastro sportivo. Il quadro dipinto racconta ciò che è successo ieri al termine di Catania-Siena, sfida di Coppa Italia vinta dagli ospiti con un netto 1-4. L’umiliazione subita in questi 90 minuti è l’ennesimo capitolo di una stagione fallimentare, iniziata male e sviluppatasi finora ancora peggio, culminata con l’attuale ultimo posto in classifica.
RITORNO AL FUTURO – L’eliminazione degli etnei dalla seconda competizione nazionale ha avuto una conseguenza importante: Antonino Pulvirenti ha deciso di cacciare via Luigi De Canio, contestatissimo dai tifosi, e richiamare Rolando Maran, esonerato dopo l’ottava giornata, soddisfacendo così la richiesta dei supporters catanesi. Una scelta sorprendente se si pensa che il presidente negli ultimi mesi aveva più volte puntato il dito contro lo stesso Maran, principale responsabile, a detta di Pulvirenti, del rendimento insufficiente della sua squadra. Una scelta che è indice di scarsa chiarezza programmatica all’interno della società.
UN VORTICE DANTESCO – Torna Maran, e il pensiero si volge subito alla scorsa stagione: il Catania, guidato dall’ex tecnico del Varese, arrivò ottavo in campionato, ad un passo dall’Europa League, sorprendendo tutti con un gioco spettacolare e risultati impronosticabili. La città siciliana era un Eden calcistico, l’isola felice in cui vincere con il bel gioco era possibile. Ma il mercato estivo fallimentare, fatto di cessioni illustri e rimpiazzi non all’altezza, unito a continui ribaltoni societari, hanno interrotto il sogno, e i rossoazzurri sono sprofondati in poco tempo in una crisi che sembra non aver fine. L’ultima speranza si chiama Rolando Maran, il condottiero dei miracoli chiamato ora al ruolo di salvatore della patria. Non ci saranno più prove d’appello, dietro l’angolo c’è la Serie B.
Antonio Casu
@antoniocasu_