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Roma: con Nainggolan uno è di troppo a centrocampo, chi sta fuori?
Sono bastate due partite a Radja Nainggolan per convincere la Roma e i suoi tifosi, dell’affare compiuto da Sabatini con il suo ingaggio. Il belga, infatti, ha dotato la mediana di chili e qualità, recuperando un’infinità di palloni e alleggerendo, così, i compiti difensivi di Strootman. Con il ritorno a pieno regime di De Rossi, però, per Garcia si pone un problema di abbondanza nella zona mediana, perché, con il 4-3-3, uno tra De Rossi, Strootman, Pjanic e Nainggolan è di troppo.
STROOTMAN INTOCCABILE – Dei quattro sopracitati, l’unico intoccabile lì in mezzo, è Strootman. L’olandese, infatti, riesce perfettamente a fare le due fasi, recuperando palloni e proponendosi in avanti per l’ultimo passaggio o per finalizzare l’azione. La sua capacità d’inserimento e il suo tiro da fuori, permettono alla Roma di avere due opzioni offensive in più quando la squadra è in fase di possesso, rendendo di fatto, la manovra giallorossa più imprevedibile. Non è un caso che tra i tre della mediana, Strootman sia quello con la media voto più alta, oltre a essere il più utilizzato, avendo giocato 1504 minuti su 1710, contri i 1385 di Pjanic e i 1482 di De Rossi. Di fatto, quando è stato disponibile, Garcìa lo ha sempre schierato titolare, sostituendolo solo due volte.
PJANIC DUTTILE – Diverso il discorso per Pjanic. Il bosniaco dei tre è il più duttile, potendo giocare in tutti e tre i ruoli della mediana, ma anche davanti, in posizione di ala. Di fatto, Pjanic è il giocatore con più fantasia dopo Totti ed è l’unico in grado di sostituire il capitano sui calci piazzati o quando si tratta di dettare l’ultimo passaggio. Quest’estate, Garcìa si è fermamente opposto alla sua cessione, considerandolo un giocatore fondamentale per il progetto di gioco che aveva in mente e, fin qui, è stato ripagato a suon di prestazioni convincenti dall’ex Lione, che, mai come quest’anno, ha acquisito continuità in termini di rendimento.
DE ROSSI, DIFENSORE AGGIUNTO – De Rossi , è stato un altro giocatore rivitalizzato da Garcìa. Uscito con le ossa rotta dall’ultima stagione, tra litigi con Zeman e prestazioni imbarazzanti, sia con il boemo, che con Andreazzoli, Capitan Futuro, si è ripreso la Roma a suon di prestazioni convincenti, tornando al suo ruolo di schermo davanti alla difesa e, permettendo così alla retroguardia giallorossa, di diventare quasi imperforabile. Il suo grande spirito di abnegazione, lo rende di fatto, l’ultimo baluardo, dietro. Non sono stati, infatti, rari, i suoi prodigiosi recuperi, quando, sia Castan che Benatìa, erano ormai fuori gioco.
CHI FA SPAZIO? – Chi, quindi, tra Pjanic e De Rossi potrebbe lasciare il posto a Nainggolan? Facile dire De Rossi, visto che, tecnicamente, è quello che più asssomiglia al belga. Non è neanche da escludere che l’ingaggio del belga, sia il preludio alla cessione del l’italiano a giugno. Molti addetti ai lavori hanno avanzato l’ipotesi che fosse Pjanic, ma, non va dimenticato che l’ingaggio di De Rossi (6 milioni di euro) continua a gravare da tempo sulle casse romaniste e che i suoi rapporti con la proprietà americana non sono mai stati idilliaci. Da questo momento, potrebbe quindi anche esserci una staffetta tra Nainggolan e De Rossi, per non bruciare il belga e creare problemi nello spogliatoio, per poi avviare una separazione soft in estate tra De Rossi e la Roma.
SOLUZIONE ALTERNATIVA – Potrebbe però anche esserci una soluzione tattica alternativa che permetterebbe di sfruttare tutti e quattro i big del centrocampo. Spostare Pjanic in avanti, soluzione già adottata, non solo quest’anno, e inserire Nainggolan nel ruolo di interno destro, con Strootman dall’altra parte. Di fatto, la pessima stagione di Ljajic, ha lasciato un vuoto nel ruolo di ala sinistra che Garcìa ha risolto spostando Gervinho e avanzando Florenzi. Non è da escludere quindi, che il bosniaco entri in concorrenza con gli uomini del reparto avanzato. Starà a Garcìa valutare le diverse opzioni a sua disposizione per cercare di rendere la Roma ancora più forte e tenerla ancora nei quartieri alti.
Davide Luciani