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Rivoluzione, Tassotti ad interim: il Milan trema tra Champions e Serie B
Massimiliano Allegri non è più l’allenatore del Milan. Tutto finisce laddove tutto era cominciato, 7 anni fa: la promozione in serie B col Sassuolo, la chiamata del Cagliari e i 4 anni in rossonero. Che però non si completeranno, perchè ad Arcore è in corso il vertice che sancirà la fine del suo ciclo al Milan. Uno scudetto ed una Supercoppa Italiana, un secondo ed un terzo posto: fino ai soli 6 punti sulla zona retrocessione al termine del girone di andata. Un punto così basso che i Diavoli non toccavano da tempo. Arriva Tassotti, poi a giugno la scelta: Inzaghi o Seedorf?
TASSOTTI NELLE VESTI DI CARONTE: A GIUGNO LOTTA A DUE – Filippo Inzaghi è in questo momento il candidato n.1 alla successione di Allegri, proprio lui che col tecnico livornese non aveva mai stretto rapporto per le tante panchine, ora lo spodesterà dalla stessa sedia. Scherzi del destino, con Superpippo che da allenatore della Primavera è reduce dal derby cinto con l’Inter, proiettando il baby-Milan in testa alla classifica. Un percorso netto e positivo fra allievi e Primavera nei suoi primi due anni da tecnico, che a 40 anni potrebbero valerli la massima panchina. Stesso profilo, meno esperienza da tecnico ma una personalità e carisma devastante, pronto ad investire Milanello e la squadra intera: Clarence Seedorf. Forse anche troppa, di personalità, ma che potrebbe rappresentare la giusta cura per uno spogliatoio sull’orlo di una crisi di nervi, oltre che di risultati. Arriverebbe con poca esperienza da tecnico al Botafogo, ma una classe immensa che già da giocatore lasciava presagire una carriera importante da allenatore.
Avanti dunque con Tassotti, ipotesi paventata innumerevoli volte in passato, in varie epoche e dopo vari addii sulla panchina rossosnera. Ma l’eterno secondo non ha mai voluto compiere il salto di qualità, finché proprio il Milan ha deciso di spingere in questa direzione, per non bruciare due nomi forti per il prossimo giugno, consentendo loro di fare maggiore esperienza in questi mesi. All’orizzonte un ottavo da incubo con l’Atletico Madrid, ma soprattutto una situazione in campionato da salvare, nel vero senso della parola: solo 6 punti tra i rossoneri e la zona B, senza gridarlo ai quattro venti spaventano il club più titolato al mondo. Una certezza, l’unica, c’è: Massimiliano Allegri non è più l’allenatore del Milan.
Orazio Rotunno