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Il “Clasico” si gioca anche sul mercato: le strategie del Barça
BARCELLONA, 5 APRILE 2012 – Il destino, volente o nolente, da sempre le accomuna e le mette l’una contro l’altra, le unisce e le separa, le mischia e le divide, in una sfida senza tempo che rappresenta il sale del calcio Made in Espana. Real Madrid versus Barcellona, un “Clasico” senza fine. Non bastano le polemiche e le sfavillanti dicotomie degli ultimi anni, le sfide incrociate Messi–Cristiano Ronaldo e Guardiola Mourinho, una Liga da spartirsi a ritmo di gol e una Champions da conquistare anche, e soprattutto, per fregare il prestigioso avversario storico, azulgrana per i merengue e culè per i madridisti. Anche il mercato vive di un confronto continuo, di una sorta di linea comune, globalizzante, che unifica il futuro e lo studio per un’altra stagione da vivere ai vertici. Ad oggi, le due regine di Spagna vivono della stessa incertezza, quella sul futuro dei rispettivi condottieri. Riusciranno i nostri eroi, Guardiola e Mourinho, a farci capire una volta per tutte il loro futuro? Se non altro, per intuire dove andranno a finire le montagne di soldi che catalani e castigliani investiranno nel prossimo mercato. Proviamo a capirci qualcosa da qui, dall’Italia che piange l’ultima squadra caduta nella guerra europea (che tristezza vedere il Milan perdere così forte con un Barcellona così poco stellare) e sogna ad occhi aperti un paese del bengodi calcistico più che mai lontano dallo stivale, sistemato com’è al di là dei Pirenei. Cominciamo dal Barcellona.
Qui Barcellona – Quarta semifinale di Champions consecutiva, un trionfo annunciato e meritato nonostante uno stato di forma non proprio esaltante. Situazione attuale descritta in poche parole. E il futuro, quello al di là della presumibile vendemmia di trofei del prossimo maggio (sempre che il Real sia d’accordo, e ad occhio e croce pare improbabile)? Parte da Pep, allenatore artigianale, fatto in casa, grande esponente del calcio barcellonista e massimo esaltatore della filosofia in voga nella zona attorno al Camp Nou. Per il rinnovo, il nostro Pep, al secolo Josep Guardiola, ha chiesto garanzie precise. Per il suo staff (stipendio principesco al fido vice Vilanova: di quali occhiali spaziali ha bisogno dopo la ditata nell’iride di Mourinho?), e per la rosa, in modo da garantire alla squadra la continuità del progetto in campo. Nomi ambiziosi, c’è poco da dire: Thiago Silva, Robin Van Persie, Gareth Bale e Jordi Alba. Minchia, e perdonateci il francesismo, dovuto a valore (e costo) stellare della trina sopraccitata. Il primo è il meglio del meglio per la difesa, il reparto meno galattico dello scacchiere blaugrana, grazie alle enormi qualità da difensore puro e ai piedi degni dell’erba sacra del Nou Camp. Il secondo farebbe da sostituto ideale al povero David Villa, rimasto impalato al grave infortunio patito al Mondiale per Club (l’ex valenciano starà sicuramente maledicendo tutti quelli che definiscono la competizione dicembrina della FIFA “una passerella”), ed è il top su piazza per quanto riguarda gli uomini di punta del vecchio continente (do you remember, Milan?). Il terzo fa venire ancora l’orticaria a tutti i tifosi dell’Inter, memori delle incredibili sgroppate con le quali i nerazzurri furono spazzati via in Champions lo scorso anno. Prezzo altissimo, come i valori di un esterno sinistro, indifferentemente alto o basso, che farebbe la fortuna di qualsiasi squadra europea. Il quarto è un laterale tutto mancino di proprietà del Valencia, sconosciuto ai più fino a prima della stagione del grande lancio in prima squadra. Ovvero, questa in corso, che lo ha segnalato come il grande terzino sinistro atteso dal calcio spagnolo. Insomma, roba di prima qualità. Difficile pensare che Rosell, presidente azulgrana, possa centrare tutti e quattro i colpacci. Specie perché è ancor più difficile immaginare una squadra che possa battere “dopo” questo eventuale nuovo, esagerato Barcellona. In uscita: nomi di piccolo taglio. Keita è seguito dal Milan, Afellay potrebbe finire nel mirino dell’Inter. Chiudiamo con una suggestione: una vocina sussurra che il prossimo vice-Messi di Guardiola potrebbe essere il nostro Sebastian Giovinco. E’ già stato visionato due volte dagli scout catalani, e gusta per tecnica e velocità. Situazione in evoluzione, vi terremo aggiornati.
Appuntamento alle 17.30 per le strategie di mercato del Real Madrid.
Alfonso Fasano