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Italians play is better: Perin e Osvaldo i migliori italiani del weekend

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Livorno-Genoa: Perin ancora il migliore in campo per i rossoblu
Sau, tra i migliori del weekend

Sau, tra i migliori del weekend

Dicono che il calcio italiano sia finito. Dicono che siamo alla frutta, che non puntiamo sui giovani e che la nostra scuola è ormai superata da Paesi all’avanguardia, come Inghilterra e Spagna. Dicono, dicono, dicono. Forse, però, non sanno che i nostri continuano a dire la propria in giro per il mondo. Ecco i migliori italiani dello scorso weekend.

Mattia Perin (Genoa): Mattia. O, se preferite, Uomo Ragno. E’ alla quinta presenza stagionale con media voto che supera il 7,5. Il Cagliari alla fine la spunta, battendo il Genoa 2-1 in rimonta. Ma batte e risbatte su di lui per l’ intera partita, e così Gasperini può tornare a casa quantomeno con un passivo meno pesante. Portiere semplicemente straordinario, reattivo come un felino e con personalità da vendere. C’è già chi si chiede se diventerà più forte di Buffon…

Giorgio Chiellini (Juventus): Eccolo: di nuovo il gorilla che esulta dandosi pugni sul petto alla maniera di King Kong. Ultimo discendente della stirpe dei marcatori arcigni e oppressivi, sfodera continua prestazioni ampiamente al di sopra della sufficienza. E, particolare da non sottovalutare, chiude un match complicato come quello di Bologna con un colpo di testa che mette ko i felsinei. 

Marco Verratti (PSG): Ok, Pirlo è Pirlo e non ci piove. Ma il giovanotto classe 1992 stupisce sempre più per talento, lucidità e personalità. Ormai non è più uno studente, ma a tutti gli effetti un tirocinante. In attesa di ereditare la cattedra che ora è di Andrea. Prestazione da top player nel 5-0 dei parigini contro il Sochaux, condita da un assist per il gol di Ibra, che lo incorona così: “Verratti è un giocatore fondamentale“. Se lo dice lui…

Pablo Daniel Osvaldo (Southampton): Sarà una testa calda, uno che non va daccordo con compagni e allenatori. Ma il talento di Pablo Osvaldo non è in discussione. Non può esserlo dopo che, contro il City, si inventa un gol capolavoro che ferma la squadra di Pellegrini sull’ 1-1: doppio dribbling e destro alla Del Piero da posizione quasi impossibile. Lui è uno che sfida tutti, anche le leggi della fisica.

Marco Sau (Cagliari): Welcome back! Bentornato ad uno dei migliori talenti del nostro calcio, offuscato in questo inizio di stagione. Finalmente, al Sant’ Elia i tifosi rivedono (per modo di dire, dato che è vuoto) il folletto ammirato nel campionato scorso, in grado di mettere a soqquadro intere difese. Stende il Genoa con una doppietta in zona cesarini. E fa due gol al Perin di questi tempi, più simile a una saracinesca che a un portiere: è detto tutto…

Mario Balotelli (Milan): Come Osvaldo, con l’attenuante anagrafica. Estro e talento sono garantiti, così come una buona dose di sregolatezza. Balo è così, prendere o lasciare: averlo in squadra vuol dire accettare le sue piccole follie e, allo stesso tempo, godersi gol come quello del 2-2, siglato con una splendida punizione all’incrocio. PS: la traversa colpita a 10 minuti dalla fine sta ancora tremando, e sarebbe stata tripletta…

Nicola Sansone (Parma): I tifosi interisti iniziano a pensare che Nicola Domenico Sansone soffra di daltonismo. In effetti quando l’attaccante, classe 1991 nato a Monaco di Baviera, vede l’Inter, scambia il nerazzurro con il rosso e parte come un toro. Un anno fa stese l’ allora squadra di Stramaccioni, con un gol che fissò il punteggiò di 1-0. Stavolta esagera, firmando una splendida doppietta che costringe Mazzarri al quinto pareggio consecutivo. Che tragga la sua forza dai capelli, come il Sansone della Bibbia?

Antonio Fioretto (@FiorettAntonio)

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