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Roma-Cagliari 0-0: Avramov saracinesca, Ljajic inguardabile | Pagelle

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Rudy Garcia, allenatore della Roma
Diego Lopez e Ivo Pulga: col Cagliari portano un punto via da Roma

Diego Lopez e Ivo Pulga: col Cagliari portano un punto via da Roma

Roma-Cagliari finisce a reti inviolate. Match giocato a buon ritmo da entrambe le squadre, incapaci però di finalizzare le numerose occasioni da rete costruite. I migliori in campo sono stati i portieri, quello dei sardi in particolare, decisivo a più riprese. Con questo pareggio i giallorossi falliscono il controsorpasso in vetta nei confronti della Juventus e  restano al secondo posto, mentre i rossoblu conquistano un punto d’oro in una delle trasferte più difficili della stagione.

LE PAGELLE DI ROMA-CAGLIARI 0-0

ROMA

DE SANCTIS 7 – Il portiere giallorosso garantisce la solita prestazione sicura e di sostanza. Decisivo sul colpo di testa di Ibarbo nel primo tempo. Continuando di questo passo potrà ambire legittimamente ad un posto tra i 23 per il Mondiale in Brasile.

MAICON 6,5 – Non è il Maicon del Triplete interista, ma poco ci manca. Difficile, quasi impossibile trovare in giro per il mondo un terzino destro al suo livello. ( dall’81 BRADLEY S.V)

BENATIA 6,5 – Difensore centrale carismatico, all’occorrenza regista e addirittura centravanti pericoloso. Guida al meglio la retroguardia e riesce a giocare a tutto campo. I tifosi della Roma si augurano che l’infortunio di ieri sera sia di poco conto, perderlo sarebbe gravissimo. (dal 90′ BURDISSO S.V)

CASTAN 6,5 – Dopo una stagione di ambientamento il brasiliano si è conquistato un posto tra i fedelissimi di Garcia. Una roccia al centro della difesa e pochi fronzoli.

DODÒ 6,5 – Una sorpresa. Tanta corsa, cross precisi al millimetro e una serata da incubo regalata a Pisano, avversario di fascia. Balzaretti inizi a tremare, togliergli il posto non sarà facile.

DE ROSSI 6,5 – La cura Garcia ha restituito alla Roma e alla nazionale italiana una pedina chiave. Capitan Futuro gioca da vero Capitan Presente. I mesi bui dell’era zemaniana sono ormai solo un pallido ricordo.

PJANIC 5,5 – Non gioca una partita memorabile, perde diversi palloni ed è impreciso in diverse circostanze. Ci ha abituato a ben altro.

STROOTMAN 6,5 – Il motorino pensante della Roma. Il centrocampo è sua proprietà privata. L’unico limite? Non è impeccabile in zona rete, deve migliorare in questo.

FLORENZI 6 – Partita discreta, tutta cuore e corsa. Manca di lucidità in alcuni momenti, ma strappa la sufficienza. (dal 70′ BORRIELLO 5 – Chiamate la redazione di “Chi l’ha visto”)

LJAJIC 4 ( IL PEGGIORE) – Dovrebbe giocare da centravanti mascherato, ma non lo fa. Dovrebbe dare qualità alla manovra, ma non lo fa. Dovrebbe garantire assist e gol, ma della serata dell’Olimpico non rimane altro che l’ombra sbiadita del campione che ha fatto sognare Firenze nella scorsa stagione. In una parola: inguardabile.

GERVINHO 6,5 – Una spina nel fianco per la difesa sarda. Non perde un pallone, corre come un forsennato ed entra in quasi tutte le azioni da gol della Roma. Chiamatelo campione, se lo merita.

ALL.: GARCIA 6,5 – Cultore del bel gioco, ma il suo segreto non è solo questo. La sua squadra incassa pochissimi gol, e il merito è in gran parte suo: cura maniacale del pressing e raddoppi continui. Se si incassa un gol dalla Roma diventa quasi impossibile portare a casa un punto.

CAGLIARI

AVRAMOV 8 ( IL MIGLIORE) – Il portiere merita una statua da sistemare nel centro di Cagliari, al posto di quella dedicata a Carlo Felice. Quattro interventi decisivi, una parata su un tiro di Maicon ai limiti delle leggi della fisica. Gioca una partita mostruosa, ancora più incredibile se si pensa che è solo un numero 12. I tifosi sardi a questo punto si chiedono: Agazzi chi?

PISANO 5,5 – Giornata di sofferenza per lui. Dodò sembra Roberto Carlos e lui è costretto ad inseguirlo per tutta la partita. Che fatica!

ROSSETTINI 6 – Gioca una partita accettabile, e visto il rendimento medio offerto finora è poco meno che una notizia.

ASTORI 6 – Qualche sbavatura di troppo, ma è sempre uno dei migliori difensori che il calcio italiano può offrire in questo momento.

MURRU 5 – Gestire un cliente caldo come Maicon non è per niente facile, ma lui ci mette del suo. In netto calo rispetto alle ultime uscite.

DESSENA 6 – Si impegna, fa il possibile, ma si limita a svolgere il compitino, come al solito.

CONTI 6,5 – L’anima di questo Cagliari. Il pubblico lo fischia, lo teme perché è la bestia nera della Roma, e lui ricambia con un’ottima prestazione, fondamentale per la conquista di un punto sudato e meritato. Solo una cosa: prendere un giallo in tutte le partite che gioca è proprio necessario?

ERIKSSON 6,5 – Che mastino! Lo svedese prende sempre più fiducia, lotta ferocemente in ogni azione di gioco e sfiora la rete nel finale con un gran tiro di sinistro da fuori area. Perde tantissimi palloni, ma ne riconquista altrettanti.

COSSU 5,5 – Gli anni passano per tutti, anche per lui. Il Cagliari però sulla trequarti non offre di meglio. Per questo, e solo per questo, è ancora un giocatore indispensabile. Chissà se imparerà mai a tirare bene un calcio d’angolo. (dall’81’ CABRERA S.V)

IBARBO 6 – Corre, dribbla, sfiora il gol con un bel colpo di testa (non certo punto forte del suo repertorio), ma è terribilmente testardo. Il calcio è uno sport di squadra, passare il pallone ai compagni è un dovere, ma lui non l’ha ancora capito. ( dal 94′ ARIAUDO S.V)

SAU 5Pattolino dov’è? Del campioncino ammirato l’anno scorso è rimasto solo un giocatore mediocre, con poche idee e molta confusione in testa. Il Cagliari fatica terribilmente a finalizzare, i suoi gol servirebbero come il pane, ma lui non c’è. Un’involuzione inspiegabile. ( dal 65′ PINILLA 5 – Entra in campo a metà ripresa e si trova quasi subito, dopo pochi minuti, con un cartellino giallo sulle spalle ed una mezza rissa sfiorata. La sua partita finisce qui)

ALL.: LOPEZ 7 – Presenta all’Olimpico una formazione che gioca gran parte del match per conservare lo zero a zero. Missione compiuta, difficile chiedergli di più.

Antonio Casu (@antoniocasu_)

 

 

 

 

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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