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ESCLUSIVA Controbreak, lo show dell’anno: il Master della Compassione

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Controbreak Tennis
Controbreak partecipanti

Bastard, i partecipanti

Per molti la stagione 2013 del Tennis si è conclusa con il trionfo di Novak Djokovic su Rafael Nadal in quel di Londra: nulla di più sbagliato. Perché il meglio deve ancora venire, parafrasando qualcuno meno importante di noi. E a regalarci il meglio, sono i geniali ideatori di Controbreak e del Master della Compassione. Ma se vi abbiamo disorientato, o meglio, non avete la minima idea di quello che state leggendo, ecco a voi in esclusiva le parole degli anonimi organizzatori capaci di catalizzare l’attenzione di decine di migliaia di appassionati tennistici, tanto da essere più volte pubblicizzati sulla piattaforma satellite di Sky.Vi presentiamo Controbreak ed il Master della Compassione, lo Show dell’Anno!

Perché Controbreak, come nascete, il motivo di questo nome e l’origine dell’idea?

Partiamo subito dal fatto che per la fortuna del resto del mondo viviamo lontani, quindi per diverso tempo ci trovavamo a commentare gli incontri di tennis sul caro vecchio msn o Skype, scrivendo ciò che ci veniva in testa. Senza l’ausilio di allucinogeni “vaneggiavamo” su quanto accadeva nei match o nei tornei in generale, tanto che, alla lunga, ci siamo creati un nostro mondo del tennis che scorreva parallelamente alla realtà. Visto che ci divertivamo parecchio, senza minimamente immaginare che ci sarebbero potuti essere tantissimi altri capaci di capire le nostre prospettive, abbiamo partorito l’idea di aprire un blog. Originale vero? Ed ecco che tre anni fa è nato ControBreak. Sulla scelta del nome abbiamo fatto uno studio approfondito sul naming e dopo una serie di pinte di birra abbiamo aperto il libro del tennis e preso la prima parola a caso. Seriamente parlando, abbiamo avuto culo… si può dire? Ops… ci è scappato. La parola ControBreak è adatta a descrivere un qualcosa che va in direzione opposta (rispetto al resto), ma allo stesso tempo riporta le situazioni nel verso giusto. Chi conosce noi e gli altri classici siti di tennis, sa benissimo quanto questo nome ci calzi a pennello. Per di più che parola migliore di ControBreak per farci pubblicità occulta? Contate quante volte viene ripetuta in un match di tennis… certo fossimo specializzati in WTA forse avremmo ancora più successo. Ma questo è un altro discorso. Per quanto riguarda la scelta di Walk Over e Lucky Loser non è difficilissimo da capire, sono due nomi sfigati. Pur avendo alle spalle un discreto background di tennis, non ci riteniamo assolutamente esperti, quindi la cosa più giusta era trovare due nomi dal risvolto tragicomico ed ecco quindi Walk Over, chi passa un turno perché l’avversario non si presenta, e Lucky Loser, il ripescato che quindi avanza pur avendo perso. Perfetti.

Avete raccolto un successo ed un seguito pazzesco, cosa vi differenzia dalle altre decine di blog e siti che trattano di tennis?

La differenza sta in alcuni punti cardine del nostro stile. Il primo, è che scriviamo quello che ci pare, ma proprio tutto ciò che ci passa per la testa senza porci il minimo problema sulle reazioni che possiamo generare. Quando si parla di tennis nei siti specializzati ci si limita a trattare questo sport in modo sacro. Dei tennisti se ne parla come divinità sulle quali è vietato dire veramente le cose come stavano. Sempre e solo lodi, anche immeritate, e spesso nel raccontare gli eventi si punta più a rispettare la forma che non la realtà per non far male a nessuno. Che noia. Noi invece, senza sforzi, ma semplicemente dicendo quello che i nostri occhi vedono e non quello che gli altri vogliono leggere aprendo un sito di tennis, abbiamo provato a far nascere un blog diverso da tutto ciò che è l’universo online dedicato a questo bellissimo sport. In passato e tuttora, proprio per questo nostro modo di dire le cose come stanno, senza il minimo problema o timore reverenziale, ci siamo presi parecchi insulti dai fan più accaniti di alcuni tennisti, ma a noi scivola tutto, anzi ci fortificano. Il secondo punto forte è che accompagniamo sempre tutto ciò con una certa dose di ironia (possibilmente intelligente), cosa che negli altri siti di tennis manca.

Il Master della Compassione, un autentico Must giunto alla quarta edizione, pubblicizzato anche durante le telecronache tennistiche di Sky: spiegateci cos’è, la genesi di questa idea originale, come si svolge?

L’idea partì dal nostro mondo parallelo del tennis, che menzionavamo in precedenza. Visto che per divertirci era inutile stare dietro ai soliti quattro che vincevano tutto a turno, la nostra attenzione virava sui tennisti deboli, sulle sconfitte clamorose o sui giocatori flop. Così è nata l’ispirazione per un torneo con otto giocatori, in antitesi al Master dei Prinicipi, dove raccogliere i peggiori dell’anno, ovviamente non in termini di classifica, ma di rendimento. Abbiamo sempre scelto chi è peggiorato di più nel corso di un’annata, chi si è distinto nel riuscire a perdere clamorosamente partite già vinte o chi è rimasto legato a un evento particolarmente stupido o negativo dell’anno. Lo svolgimento del torneo è molto semplice, dopo aver scelto la sede – negli ultimi due anni abbiamo privilegiato la Svezia, con BastaRd, ma in futuro non escludiamo una trasferta in Cile a Pippa del Mar o in Olanda a s’HeghenBosch – il Gran Consiglio Supremo della Compassione, formato da misteriose figure esperte in compassione, sceglie gli otto magnifici che si sfidano seguendo esattamente le regole del Master dei Principi… dopo una serie di sfide all’ultimo sangue il più compassionevole trionfa. Aggiungiamo inoltre che al termine del Master della Compassione, dallo scorso anno, si svolge la serata di gala durante la quale si consegnano i ControBreak Awards, premi ambitissimi da tutti i tennisti, che permettono anche a chi non è riuscito a rientrare tra gli otto compassionevoli, di avere un riconoscimento. Essendo un filo più seri, il Master della Compassione (anche se internamente piangiamo ad ammetterlo) è una competizione ovviamente fittizia, che parte con tutti i buoni propositi di un perfetto torneo di tennis, ma alla fine succede di tutto e di più. Noi per una settimana all’anno ci divertiamo a creare tutto questo, ovvero mettere per iscritto un pezzo del nostro mondo. Nel 2010 era praticamente un gioco tra noi due, infatti dubitiamo che ci leggessero più di dieci persone in totale, dall’anno scorso invece i nostri lettori non aspettano altro che il Master della Compassione!

Vivete nell’anonimato più assoluto, come mai, se avete progetti più ambiziosi in futuro o proseguirete su questa strada senza pretese giornalistiche di sorta?

L’anonimato è stata una scelta, ma poche persone in passato ci hanno chiesto di venire allo scoperto e forse non avere un volto è anche un nostro punto di forza. Inoltre è un ottimo modo per evitare querele e insulti personali sulle nostre pagine social. Anche se, e lo diciamo con molta gioia, ai recenti Internazionali d’Italia Walk Over ha conosciuto dal vivo diversi adepti, per cui non abbiamo nessun problema a conoscere dal vivo le persone e se si tratta di simpatiche fanciulle ancora meno. Sul futuro chissà, di certo non ci saremmo mai attesi tutta questa considerazione. Sappiamo benissimo che il mondo del tennis sicuramente non stava aspettando il nostro avvento, ci sono professionisti che ci hanno dedicato la vita, ci lavorano da anni e probabilmente ci odia pure, quindi per ora l’ambizione è tenerci almeno questo che ci sta arrivando e poi chissà… Per il momento ci divertiamo a rimanere coerenti con quello che abbiamo sempre fatto, ogni tanto grazie a Luigi Ansaloni evadiamo dal nostro blog e veniamo ospitati su Ok Tennis oppure troviamo punti d’incontro con Glande Slam, altro controverso e irritante elemento in crescita nel panorama editoriale online dedicato al tennis. Non ci si lamenta, poi ovvio sentire il proprio nome sulla TV fa sempre un certo effetto, le citazioni su Sky ci riempiono d’orgoglio e se volessero chiamarci a fare le telecronache andremmo a piedi fino a Rogoredo da domani stesso! Ci fa anche piacere che personaggi come Stefano Meloccaro, Pietro Nicolodi o Luca Bottazzi (citiamo giusto i più frequenti) si prendano la briga di leggere cosa scriviamo nei social network e condividano con noi una risata. Insomma, per ora la baracca cammina a piccoli passi e ci godiamo il momento, certo non ci siamo ancora montati la testa, ma siamo sempre in tempo per farlo!

Un ringraziamento speciale a Controbreak per la disponibilità e simpatia, con un in bocca al lupo per l’inizio del Master della Compassione!

Orazio Rotunno

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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