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Atalanta-Inter 1-1, le pagelle: Denis torero, Alvarez il raffinato

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Ricky Alvarez con la maglia dell'Inter

INTER

Samir Handanovic, portiere dell'Inter esce per infortunio alla fine del primo tempo

Samir Handanovic, portiere dell’Inter esce per infortunio alla fine del primo tempo

HANDANOVIC  6 – Tra cartellini rossi più o meno meritati e colpi della strega infimissimi, ultimamente non dev’essere andato a caccia di quadrifogli. SFORTUNATO (Al suo posto CARRIZO 6,5 – Entra a Torino e para un rigore; entra a Bergamo e para un’altra sorta di rigore in movimento. Meriterebbe, il punto però è che il titolare è così forte che dovrebbe richiedere di far giocare in 12 la sua squadra per difendere la porta accanto a Samir. Visto l’andazzo, probabilmente alla FIFA potrebbero pure accettare. RIVOLUZIONARIO)

ROLANDO 6,5 – Gioca con continuità e la cosa fa benissimo al suo zen. Pochissime sbavature, sempre autoritario, potrebbe rivelarsi una pedina davvero importante per questa Inter. PURIFICATO

SAMUEL 6 – Per quanto possa esser patriottico, l’accoglienza tutta argentina riservatagli da Denis non dev’essere stata delle più apprezzate da parte del muro interista. Si concede un solo passo ballerino per festeggiare il ritorno in campo, ed è tutto dedicato al connazionale attaccante dell’Atalanta; per il resto, rimane serioso e concentrato come una Guardia Svizzera al passaggio del Papa. SOBRIO

JUAN JESUS 6 – Traumatizzato dalla brutta gara di Verona, reagisce con veemenza e personalità rimanendo questa volta quasi sempre attaccato al pezzo. Peccato per quel quasi, ma siamo ancora work in progress. STUDENTE

JONATHAN 6+ – Tatticamente oramai un punto di riferimento ideale per il gioco mazzarriano, ma non è solo una questione di adattamento allo schema: il posto da titolare ormai inamovibile che gli viene riproposto partita dopo partita non lo opprime, ma lo nobilizza di notevoli responsabilità, alle quali risponde sempre con fiducia. Cerca di fare il suo gioco, anche sapendo che il banco vince sempre; tentar, comunque, non nuoce mai. GIOCATORE D’AZZARDO (al suo posto TAIDER SV)

GUARIN 5,5 – Quasi scontato: un voto che era praticamente già scritto al fischio finale della partita non con l’Atalanta, ma col Verona. La voglia di conquistare le Indie c’è sempre e comunque, ma quando questa voglia si trasforma in frustrazione allora ne esce fuori una partita testarda e incolore. Importante nel salvataggio sulla linea del primo tempo su colpo di testa di Canini; questo però rimane l’unico highlight del suo scialbo incontro. MULO (al suo posto ICARDI 6+ – Entra e diventa subito un punto di riferimento importante nell’attacco nerazzurro: palo spettacolare a parte, i suoi movimenti sono una costante minaccia per la difesa atalantina. Una minaccia forse ripercuotibile più a lungo nei prossimi incontri. SEMINATORE DI PANICO)

CAMBIASSO 6,5 – E’ il fulcro dell’Inter: lo vedi che ti attacca l’area avversaria per poi spostarsi sul versante opposto in ripiegamento difensivo e nel mentre ha il tempo di spiegarti l’essere-per-la-morte di Heidegger. Bandiera vera, combatte con grinta su ogni pallone, è il primo a credere nel nuovo progetto Inter, nonostante fosse uno dei possibili primi candidati alla rottamazione. FILOSOFO

KOVACIC 5 – Parte che sembra abbia finalmente capito tutto, risolto ogni problema fisico e tattico e ritrovato la sua vena artistica alla Van Gogh. Il punto è che l’orecchio regge solo per i primi quindici minuti prima di esser tagliato via: entra di impeto nell’azione del gol di Alvarez, ma per il resto la sua prestazione è tanta confusione e fraintendimento. Non l’ha capita Mazzarri, non l’ha capita Colantuono (per sua stessa ammissione), forse non l’ha capita neppure lui. SPAESATO

NAGATOMO 5,5 – In una giornata in cui forse avrebbe potuto concedersi un’impostazione più offensiva, latita e sonnecchia per gran parte dell’incontro. Quando prende il palo di testa sul finale di incontro, è ancora in pigiama e pantofole; andare a dormire prima forse sarebbe l’ideale per ritovare la carica giusta sin dal primo minuto. ASSONNATO

ALVAREZ 7 – Oramai, il solito faro nerazzurro. L’uomo della provvidenza: è tuo padre che chiami quando sei attaccato da un bullo e non sai come difenderti. Solita gestione della palla da leader raffinato, abbinata a lampi di classe fenomenali: bella la rete, ma il sinistro terra-area in pieno overtime fosse entrato sarebbe stato la chicca della domenica. Di martedì. IL COLTO

PALACIO 6+ – Anche Superman ogni tanto si sarà fermato a prendere un caffè, tra un meteorite prossimo all’impatto con la terra e una vecchietta che deve essere aiutata nell’attraversare la strada. Portare avanti da solo il peso dell’attacco nerazzurro comporta fatiche enormi e non sempre riproducibili per il trenza, che ha decisamente bisogno di rifiatare, o di smezzare il lavoro con un compagno di reparto. Si sbatte per tutto il fronte offensivo come suo solito, ma col tempo ovvio che inizi a mancare di lucidità. SFIACCATO

All. MAZZARRI 6 – L’Inter non gioca male, produce e segna. Ma non riesce quasi mai ad evitare che venga ripresa nel risultato. Soprattutto, un pò di concretezza in più non guasterebbe; l’arrivo della seconda punta a partita in corso ha già portato i suoi frutti, perchè non riproporre l’esperimento dall’inizio?

German Denis punisce l'Inter con un gran colpo di testa

German Denis punisce l’Inter con un gran colpo di testa

ATALANTA

CONSIGLI 5,5 – Una porta senza pali fisicamente non potrebbe esistere. Andrea ringrazierà andandosi a ripassare leggi della termodinamica e cose simili. GRAZIATO

CANINI 6,5 – Va ad un passo dalla rete, poi sul finale una rete la fa. Sventando l’occasionissima per Palacio sulla sirena; per il resto, garantisce sicurezza al suo reparto. PROVVIDENZIALE

YEPES 6= – Difensivamente è il solito rude e robusto uomo d’esperienza che incide in solidarietà sulla linea difensiva. In ogni caso, si capisce che ogni giocatore, nel corso della sua formazione professionale, a seconda delle proprie caratteristiche, tende a preferire un ruolo per un altro; però oh, da piccolo quei gol a calcetto un futuro professionista li fa sempre. INADEGUATO

STENDARDO 6 – Bella lotta fisicamente con Palacio, difficile da arginare da solo; l’ex laziale comunque regge insieme ai compagni di reparto. BATTAGLIERO

BRIVIO 5 – Difensivamente impensierito dalla vivacità di Jonathan, offensivamente impensierito perchè se azzarda rischia di lasciar scoperta la sua zona di competenza. Una vita vissuta piena di remore e rimpianti. WHAT IF..

CARMONA 6,5 – Copre con costanza e determinazione il centrocampo, gestendolo con maestria e lasciando la scena ai suoi compagni di squadra nell’atto di costruire la manovra offensiva; è il centrocampista fondamentale in ogni sistema e modulo tattico, perchè ti garantisce sempre una base su cui agire e fondare un’impero. RADICI

CIGARINI 6,5 – Quando esce dal campo sembra uno che ha appena donato tutto il sangue che ha in corpo. In effetti, la dedizione alla causa è stata micidiale per il centrocampista dei bergamaschi: motorino infaticabile, mente sempre aperta a nuove idee e innovazioni, ma non per questo volta a strafare. Gioco semplice ed equilibrante, ma soprattutto costante ed affidabile: i suoi tempi sono da batterista affermato, la sua classe da chitarrista sfrontato. MUSICISTA (al suo posto BASELLI SV)

RAIMONDI 6 – Rispetto all’uomo dell’altra fascia Brivio ha meno da soffrire, vista la pacata intraprendenza di Nagatomo San; in ogni caso, partita senza alti ne bassi, anche se Ricky Alvarez gli va a complicare spesso la vita. ORDINARIO

MAXI MORALEZ 6,5 – Un giocatore rivoluzionato: coinvolto nella manovra collettiva a 360 gradi, corre e scalpita per guadagnarsi l’inquadratura stretta dei cameraman. Tecnicamente risolutivo, come nell’occasione dell’assist a Denis, ma è soprattutto tatticamente che Maxi compie un notevole passo in avanti. Nasce, cresce e corre come i bambini della pubblicità dei pannolini; sperando comunque che sia passato ai boxer il prima possibile. MATURATO (al suo posto MIGLIACCIO SV)

LIVAJA 6 – Mezz’ora dopo averlo riconosciuto, notando l’assenza di strane e variopinte acconciature, ci si può finalmente fare una valutazione. Vuole farsi notare contro la sua exsquadrapermetà, ma non punge più di tanto in zona offensiva, dove viene spesso accerchiato dalla difesa nerazzurra e lì imprigionato. Per uscirne fa dei giri enormi, ma senza produrre risultati utili. Sufficienza comunque per l’impegno profuso al servizio della squadra. CAVALIERE (al suo posto MARILUNGO 5,5)

DENIS 7+ (MIGLIORE IN CAMPO) – Quando vede il nerazzurro milanese, gli sale il daltonismo e comincia a guardar rosso. Settima rete in carriera all’Inter, uno dei suoi bersagli preferiti: partita di una certa esaltazione la sua, nella quale con la fascia da capitano si professa portatore di buone novelle per la sua squadra. Segna e vorrebbe far segnare, attivo dall’inizio alla fine dell’incontro: classica tenacia argentina. TORERO

All.COLANTUONO 6,5 – La sua squadra è convinta dei propri mezzi, e reparto per reparto forma le proprie convinzioni: difesa solida, centrocampo fluido e attacco tutto sommato efficace. In generale, un bell’atteggiamento quello proposto dai bergamaschi contro la rappresentanza milanese.

Giovanni Nolè

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