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Musica

Rivoluzione musicale: lo streaming batte il download, i cd verso la pensione?

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Streaming musicale da applicazioni mobili
CD e DVD

CD e DVD

Tra le varie potenzialità dei moderni strumenti tecnologici, Smartphones e Tablet in primis, una di quelle che ha maggiormente cambiato gli usi e i consumi è di avere tutto in uno (“all-in-one”): Internet, lettore mp3 e video, fotocamera, lettore documenti. La conseguenza è stata duplice: non solo nelle abitudini, ma anche nei riflessi per i prodotti espressamente dedicati quali lettori mp3, Notebook, cd e dvd. A tal proposito, gli ultimi dati relativi al consumo musicale sono eloquenti: nei primi nove mesi di quest’anno lo streaming ha superato il numero di download mentre le previsioni di vendita dei cd nei prossimi anni sembra essere il preludio al sorpasso digitale nei confronti del supporto fisico.

STREAMING VS DOWNLOAD – Secondo una ricerca di Deloitte per la Federazione Industria Musicale Italiana, il fatturato della musica ascoltata online nei primi nove mesi è cresciuto del 23%, rappresentando un terzo del business digitale. In questo 2013, quindi, gli utenti hanno preferito cercare e condividere musica piuttosto che scaricarla: iTunes e altri continuano ad avere la maggioranza sul mercato ma il dato emerso fa riflettere. Il presidente della FIMI, Enzo Mazza, ha voluto comunque esporre la sua versione in merito, parlando di “integrazione dello streaming al possesso del file musicale”.

QUALE FUTURO PER I CD? – Il concetto sopra espresso trova ulteriore conferma in quel che viene sostenuto successivamente: il presidente parla di una supremazia del supporto fisico che potrà durare fino al 2015, quando probabilmente avverrà il sorpasso definitivo da parte della musica digitale. Questa tendenza a lungo termine è confermata dagli ultimi dati relativi al primo semestre del 2013: le vendite di cd sono calate del 13% e le varie piattaforme di rete vedono accrescere la loro quota di mercato giorno dopo giorno.

CAUSE ATTUALI E PROSPETTIVE FUTURE – I motivi di questo cambiamento sono ben identificabili: tralasciando la pirateria, la diffusione di portali dedicati ai video (Youtube, Spotify, Dailymotion, ecc) ma soprattutto quella dei Social Network ha portato ad estendere l’uditorio dei propri gusti musicali, non più circoscritti a se stessi ma condivisi in rete. L’utilizzo dei contenuti “h24” grazie agli Smartphones ha fatto il resto, potendo accedere alle proprie piattaforme Social o ascoltando brani tramite connessioni per non intasare la memoria del dispositivo. Tutto ciò ulteriormente rafforzato dalle offerte dei gestori mobili che garantiscono almeno un GB di dati e dalle connessioni sempre più veloci (LTE e 4G): i singoli guadagni saranno minori ma il numero di utenti crescerà a dismisura rendendo più conveniente e sostenibile tutto il business.

Daniele Ernesti

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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