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Kakà, dieci anni dopo la stessa emozione

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Ricardo Kakà

“Siam venuti fin qua per vedere segnare Kaka, lo possono gridare di nuovo i tifosi del Milan, un ritorno al passato, ancora un’emozione enorme, sono emozionato come il primo giorno, ha dichiarato il brasiliano,pronto a stupire anche me stesso. Nella trasferta di Torino Allegri ha deciso, sarà titolare con Mario Balotelli e uno tra El Sharaawi e Matri.

10 ANNI DOPO ANCONA – Arrivò 10 anni fa un ragazzino dal Brasile, un giovane di belle speranze, fu Leonardo a portarlo in Italia, un’ investitura importante per un calciatore carioca essere sponsorizzato da un personaggio di tale importanza. Nel Milan dei trequartisti, in squadra c’erano già dei mostri sacri come Rui Costa, Seedorf e Pirlo, per il giovane Kaka inizialmente ci sarebbe solo da imparare da questi fenomeni. Per un giocatore normale sarebbe così, no se fenomeno già lo sei ed ecco che ai primi allenamenti a Milanello Ancelotti disse incantato:dove avete preso questo fenomeno?” Il tecnico di Reggiolo ne resta folgorato e lo getta subito nella mischia nella prima partita ad Ancona, al posto del portoghese Rui Costa nel secondo tempo ed è subito una delizia vedere quel ragazzino dall’accelerazione esaltante e dalla tecnica sopraffine, contornato anche da un fisico già formato per la serie A. Dopo poche partite è lui il titolare del milan, è lui il vertice alto dell’albero di natale e con Pirlo, Gattuso e Seedorf forma una dei centrocampi migliori del panorama europeo.

L’UOMO DEI SOGNI – La più grande rivelazione del campionato italiano, l’anno dopo diventa l’asso della serie A, San Siro è ai suoi piedi,  dalle sue accelerazioni, dalle sue giocate elettriche e vellutate allo stesso tempo i tifosi impazziscono. Il ragazzo che tutte le madri vorrebbero far sposare alle proprie figlie, l’atleta di Dio emblema di un professionista esemplare, diventa per il Milan il simbolo delle vittorie in Italia e soprattutto in Europa e praticamente vince una Champions da solo asfaltando il Manchester United con una doppietta all’Old Trafford e giocando una partita memorabile insieme alla sua squadra nella “tempesta perfetta” di San Siro, 3-0 e Cristiano Ronaldo e compagni a casa umiliati. Arriva la Champions, arriva come conseguenza naturale il pallone d’oro e arriva così la consacrazione di uno dei giocatori più talentuosi che in Italia si siano mai visti. Un brasiliano europeo, così è stato definito dagli addetti ai lavori. Due piedi da verdeoro in un corpo e una mente europea, la classe da spiaggia di Copacabana e la concentrazione e il corpo strutturato di un kaiser tedesco, questo rende Kaka un giocatore particolare, unico e che ha letteralmente fatto impazzire Carlo Ancelotti, il tecnico che l’ha lanciato e con cui praticamente ha vinto tutto quello che c’era da vincere.

Domani a Torino, un nuovo inizio, bentornato Kaka, bentornato “bambino d’oro“, che sia un affare per il Milan il tempo lo dirà, per ora è un nuovo inizio e a tutti i tifosi rossoneri per ora può bastare.

Gaetano Raele

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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