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Alberto Bevilacqua: una vita sulla Scrittura

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Alberto Bevilacqua, morto a Roma

Alberto Bevilacqua si è spento lunedì scorso. Scrittore e poeta italiano tra i più noti nel panorama letterario, fu scoperto dal responsabile supplemento della Gazzetta di Parma, il quale permise allo scrittore di iniziare una carriera durata sino alla sua morte. Il primo riconoscimento avvenne col “Premio Campiello” nel 1966 per il romanzo “Questa specie di amore” e “Premio Strega”  nel 1968 con “L’occhio del gatto”. Alla attività di scrittore si è affiancata anche quella di regista. Il suo primo romanzo d’esordio “la Califfa” vide la trasposizione cinematografica, curata dallo stesso Bevilacqua, collaborando sul set con la grande autrice austriaca Romy Schneider. Ma si possono annoverare ancora una serie di romanzi e poesie dello stesso pubblicate sempre con grande successo.

Alberto Bevilacqua è stato uno scrittore di grande influenza sociale e culturale, amava Parma, la sua città d’origine, che sarà svelata e indagata con insistenza nelle sue opere. Ma anche il tema femminile rientra tra le sue tematiche, basti pensare alle opere “Lettera Alla Madre Sulla Felicità” del 1995 oppure “Tu che mi ascolti” del 2004. Spesso sulla sua scena di scrittore si sono ritrovati grandi dissidi, soprattutto dal punto di vista stilistico e tematico.

Gli ultimi anni della sua vita sono stati gravati da una malattia che lo ha portato lentamente alla conclusione. Oggi si indaga sulla sua morte dopo la denuncia sporta dalla sua compagna Michela Miti che ha già richiesto l’autopsia sul corpo.

Francesco Cornacchia

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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