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Juventus ancora campione di Italia, la macchina perfetta di Antonio Conte

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La Juventus è campione d’Italia. La Vecchia Signora si è aggiudicato il secondo titolo di fila, con 3 giornate d’anticipo, grazie anche ai risultati negli scontri diretti con il Napoli, unica inseguitrice degna di nota nella stagione 2012.2013. Se la vigilia della partita con il Palermo, vinta per 1-0, era stata disturbata dalle voci sul futuro di Antonio Conte, la festa scudetto anche questa volta diventa occasione per riprendere la polemica sul numero di scudetti da attribuire ai freschi vincitori: 29 o 31?

Ma per parlare di questo scudetto bisogna guardare al presente.

La squadra di Conte ha dimostrato anche questo anno di non avere valide oppositrici. Il Napoli, unica contendente già negli ultimi mesi, sembrava poter insidiare realmente la testa del campionato all’inizio del girone di ritorno. Ma proprio quando doveva fare il salto di qualità, non è riuscita ad approfittare del calo, breve d’altra parte, dei bianconeri. La Juventus, al contrario, ha reagito durante tutta la stagione con carattere e determinazione alle difficoltà, seppur rare.

Juventus, Antonio Conte rinnova il contrattoNel corso del campionato i problemi maggiori forse sono arrivati fuori dal campo: la squalifica di Conte per 4 mesi, le polemiche dei tifosi dopo qualche partita in flessione (vedi le critiche a Giovinco, difeso comunque dal suo allenatore), o il clima teso dell’accoglienza a Napoli. Per tutto quello che riguarda il campo, invece, i bianconeri hanno dimostrato di possedere carattere, qualità, capacità di manovra e duttilità. E se il carattere appare ormai una qualità scontata di questa squadra, vista la grinta del suo allenatore, tra le altre qualità citate, bisogna spendere due parole in più sul gioco che ha prodotto quest’anno. La squadra, e la mole di gioco prodotta, sembrano essere anche migliorati rispetto all’anno passato. Il collettivo è cresciuto nel suo insieme, forse anche per l’assenza di una stella assoluta. È difficile porre qualche nome al di sopra degli altri in questa Juve.

Il contributo è sembrato “democratico” per tutto l’anno: Buffon è un nome che ormai parla da solo.

La difesa si è sempre dimostrata all’altezza, e anche quando è venuto meno il leader Chiellini, non ne ha risentito, anche grazie ad un Barzagli sempre più determinante.

Il centrocampo ruota sicuramente attorno a Pirlo, ma come non elogiare anche Vidal, Marchisio, Pogba, o Giaccherini.

E l’attacco è stato sempre decisivo. Gestito tramite turn over, che alle volte è sembrato strampalato, anche chi ha giocato meno si è sempre fatto trovare pronto.

L’assenza di un Top Player si è notata invece nelle competizioni europee. Per puntare al titolo della Champions la squadra infatti sembra non essere ancora pronta. La doppia sconfitta col Bayern Monaco sembra averne descritto i limiti continentali. Anche se a posteriori vanno forse ridimensionate anche queste sconfitte, visto che i tedeschi hanno battuto nel turno successivo il blasonatissimo Barcellona per ben due volte.

Nell’attesa di sapere quali saranno le mosse future della dirigenza, alla Juventus rimane un unico obiettivo per questa stagione: vincendo le ultime 3 partite, supererebbe il proprio record di punti, stabilito con Fabio Capello nella stagione 2005-2006.

Un passo in più per andare oltre le polemiche sul numero di titoli da attribuire alla Vecchia Signora. Forse…

Emanuele Trimboli

Direttore Editoriale Sportcafe24.com. Da oltre 10 anni mi occupo della gestione editoriale del nostro magazine, formando giornalisti sportivi e copywriter.

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