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Ciclismo

Giro d’Italia: oggi il via da Napoli la corsa rosa

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SI PARTE! – Pronti, via alla corsa rosa! Siamo agli sgoccioli, oggi riparte la corsa rosa, quella più romantica, quella che ci fa conoscere i nomi di borghi sconosciuti, che ci porta sulle vette mitiche e che moltiplica per mille il folklore del paese: il Giro d’ Italia.

La futura maglia rosa, Cavendish

L’ACCOGLIENZA DI NAPOLI – Si parte da Napoli, a cinquant’anni dall’ ultima volta, e la città partenopea ha subito dato prova della sua proverbiale accoglienza. L’ atmosfera sotto il Vesuvio è elettrica, come e più dell’attesa per una partita di calcio, le strade brulicano di giornalisti di ogni dove: ci sono anche la televisione cinese e al Jazeera perché al di là della retorica e dei romanticismi ciclistici questo ha tutta l’ aria di essere un grande Giro.

Non per niente si parte da una delle città più amate, più simboliche del paese e in più ci sono loro, i protagonisti, quei matti che hanno scelto nella vita di far fatica su sellini scomodi, di scalare salite, di farsi cuocere la pelle dal sole e mordere dal freddo delle vette montane.  I pretendenti alla vittoria finale quest’anno sono molti, un giro competitivo, pieno di grandi nomi che hanno fatto la storia recente del ciclismo internazionale. Nella tappa odierna il grande favorito è Cavendish.

PROTAGONISTI E SORPRESE – Nibali, Evans, Scarponi, Wiggins, Hesjedal, Sanchez sono i protagonisti dichiarati della grande corsa a tappe, Basso il grande assente, fermato proprio sul più bello da una cisti perineale, e poi le incognite, le attese, le scommesse su chi cercherà di rompere le certezze della vigilia e su chi si fregerà del titolo di eroe di giornata, le cui imprese spesso diventano memorabili quanto quelle dei vincitori finali e a volte di più. Fino al 26 Maggio, giorno dell’ultima tappa con arrivo a Brescia, con soli due giorni di riposo,  e con in mezzo santuari della bicicletta come il Galibier e le tre cime di Lavaredo e tre crono, di cui una a squadre, l’unica legge sarà quella del sudore, dell’acido lattico, della volontà dei singoli.

SI VA ALLA MORTE – Parametri che non cambiano, nonostante le innovazioni tecnologiche, le preparazioni atletiche fatte in laboratorio e le strategie di squadra elaborate al computer perché in fondo il ciclismo non è altro che questo: fatica e sudore, sangue e arena, uno sport di solitudine, anche quando si è in gruppo, uno sport più volte vilipeso e umiliato dallo spettro del doping ma che sa rialzarsi e riaccendere  passioni.

E allora scaldate i muscoli, preparate le borracce, spegnete il cellulare, il 96° Giro d’ Italia sta per partire, buona sofferenza, a tutti, soprattutto a chi suderà dal divano.

Nicola Terzini

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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