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Siena, la sfida col Cagliari e le due scarpe di Emeghara

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Massimo Mezzaroma

Massimo Mezzaroma, presidente del Siena

SIENA, 16 MARZO – Alla vigilia del match importantissimo, come lo saranno tutte le gare fino al termine della stagione per il Siena, contro il Cagliari, gli uomini di Iachini hanno svolto ieri un allenamento tecnico – tattico a Colle Val d’Elsa, ma a porte chiuse. Lavoro differenziato per il Capitano Simone Vergassola e personalizzato per l’attaccante Nicola Pozzi. Oggi il Siena sosterrà la rifinitura a porte chiuse.

In settimana ha parlato il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, dalla frequenze dell’emittente radiofonica Radio Sportiva, all’indomani della vittoria importantissima contro il Palermo: Quella di Palermo è stata una vittoria fondamentale. Anche nel primo tempo abbiamo meritato, spesso abbiamo fatto prestazioni gagliarde e non abbiamo portato a casa dei punti. Ieri abbiamo capitalizzato le occasioni, e abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Ma ancora non abbiamo fatto niente, il cammino è lungo. La stagione ci dà l’opportunità di dimostrare che possiamo compiere un miracolo”. Si pensa alla sfida con il Genoa, altro scontro diretto, ma il presidente invita alla calma: Dobbiamo pensare al Cagliari, ci dirà come affronteremo la sfida con i liguri. Dobbiamo ripartire dal Barbera e provare a fare bottino pieno anche con il Cagliari“. Mezzaroma parla del momento della città e dei dissapori con i tifosi: I tifosi ci sono sempre stati vicini, domenica abbiamo bisogno del loro calore e della loro vicinanza. E’ già acqua passata, l’importante è chiudere il campionato con questo miracolo. Oggi il miracolo è a due punti, ma il Genoa a gennaio si è rinforzato con qualità e giocatori importanti. Dobbiamo continuare a dimostrare che la Serie A ce la meritiamo“. Non può mancare qualche parola su Emeghara, il bomber nigeriano fa sempre notizia: “Purtroppo tendiamo a dimenticare che il calcio è un gioco. Ha un aspetto di ingenuità infantile. La cosa che mi ha colpito di lui era la sua gioia nel giocare a pallone. Il suo sorriso, la sua spensieratezza. Spesso ci prendiamo troppo sul serio. Lui è arrivato come un bambino a Siena, con una grande voglia. Secondo me è un bellissimo spot per il calcio, lui gioca volendosi divertire”.

Proprio il bomber del Siena, è stato intervistato ieri dai colleghi di calciomercato.com, dove si racconta a 360° gradi. Emeghara ricorda come, fino a qualche anno fa, era difficile per lui mangiare due volte al giorno: “A pensarci oggi mi sembra un problema serio, ma allora non lo era. Non ci pensavo. Sono nato a Lagos, ma ho vissuto per tredici anni a Obi Obi, un villaggio a trenta chilometri dalla capitale della Nigeria. Andavo a scuola e giocavo a calcio per strada. Mio padre è morto prima che io lo conoscessi. La mia era una famiglia povera, un pasto al giorno poteva bastare. Quando avevo 11 anni, mia madre è andata in Svizzera col suo nuovo compagno. Sono rimasto due anni con mia nonna Titi e poi anch’io sono andato a Zurigo, da mia madre Esther”. Il bomber che gioca con un scarpa della Nike e l’altra dell’Adidas, continua il suo racconto con l’arrivo in Svizzera: Il mio primo club è stato il Toss, che aveva un presidente italiano. Poi sono passato al Winterthur. Il mio primo allenatore svizzero lo conoscete bene in Italia, Ciriaco Sforza, è stato all’Inter, era un centrocampista di qualità”. Passa poi al Grasshoppers e poi va in Francia: L’allenatore era Gourcuff, il padre di Johan, ex Milan. Il Lorient non voleva che io andassi a giocare le Olimpiadi con la Svizzera, ma era il mio sogno fin da ragazzino, non potevo perdere quell’occasione. Così sono partito lo stesso (3 partite, 1 gol, ndr) e al mio ritorno ero fuori squadra. Giochiamo contro il Valenciennes e becco un cartellino rosso”. Dopo la Francia c’è l’Italia, il Siena ed il Direttore Sportivo Stefano Antonelli che lo aveva fatto seguire da tempo e mostra le sue qualità al tecnico Iachini tramite un dvd, il quale gli dà subito l’ok per prenderlo. Antonelli dice che gli ricorda Suazo per la velocità e Pippo Inzaghi per il modo in cui Emeghara si fonda sul pallone. Ecco cosa dice a riguardo il bomber, raccontando poi qual è il suo modo di giocare: I miei amici, a Zurigo, diventavano matti per Inzaghi. E’ stato un grandissimo cannoniere. Ognuno ha il suo modo per far gol, c’è il modo di Messi e c’è il modo di Ibrahimovic, ma esiste anche il modo di Inzaghi. In campo, ma soprattutto in area di rigore, è necessario sapere dove andare. Se hai velocità e intelligenza calcistica è difficile che i difensori possano anticiparti. Tanta gente si ferma alla statura e io non sono alto, però conosco il tempo dello stacco”. Infine, una curiosità: Emghera parla inglese, francese, tedesco, nigeriano e comincia a capire bene, dopo solo due mesi di Siena, anche l’italiano.

Infine, una notizia di mercato: il Siena segue il centrocampista 22enne Tomislav Saric che gioca nell’Inter Zapresic. Il giocatore, che è seguito anche dal Verona, è in scadenza di contratto a giugno e chi lo prende potrebbe farlo a parametro zero.

Massimiliano di Cesare

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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