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La telenovela continua: Cagliari-Milan si gioca a Torino? In attesa del ricorso
Pubblicato
5 anni fa|
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Luca Guerra
CAGLIARI, 8 FEBBRAIO – “Il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A (…) viste le note n. 8627 del 5 febbraio 2013 e n. 9132 del 6 febbraio 2013 con cui il Prefetto di Cagliari ha ritenuto che lo stadio “Is Arenas” non fosse in grado di supportare l’incontro in esame per il prevedibile, consistente afflusso di spettatori appartenenti a tifoserie storicamente contrapposte; ricevuta la comunicazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del 6 febbraio 2013 che, ribadito che lo stadio “Is Arenas” di Quartu S.Elena è stato dichiarato a norma con Determinazione n. 42/2012 , ha attribuito alla gara in oggetto l’indice di rischio intermedio 2; vista l’ulteriore nota n. 9202 del 6 febbraio 2013 con la quale il Prefetto di Cagliari, in risposta alla suddetta comunicazione dell’Osservatorio, ha in ogni caso ritenuto lo stadio “Is Arenas” inidoneo a supportare lo svolgimento della partita in oggetto per motivi di ordine e sicurezza pubblica connessi alla situazione strutturale dell’impianto; dispone che la gara CAGLIARI – MILAN, della 5ª giornata di ritorno del Campionato di Serie A TIM 2012/2013, si disputi domenica 10 febbraio 2013, alle ore 15.00, presso lo Stadio Olimpico di Torino”.
Una nota ufficiale, un trionfo di tecnocrazia che nelle righe finali contiene l’informazione principale: Cagliari-Milan domenica non si giocherà all’”Is Arenas Stadium” di Quartu, bensì a Torino, stadio Olimpico, in campo neutro. Una decisione arrivata alle 16.40 di ieri, sulle basi delle considerazioni del Prefetto di Cagliari, che nonostante gli inviti di Viminale e Lega a permettere di giocare la partita anche a capienza limitata, ha giustificato la scelta sulla base di «motivi di ordine pubblico connesso alla situazione strutturale dell’impianto».
PROBLEMI DI PRE-FILTRAGGIO– L’ostacolo principale resta ancora il pre-filtraggio sulla via Olimpia, lo stesso che aveva impedito la disputa a Quartu di Cagliari-Juventus il 21 dicembre, con annesso codazzo di polemiche e spostamento del match al “Tardini” di Parma. Un’annata maledetta quella del nuovo impianto sportivo dei sardi, che il 19 agosto erano stati già costretti a giocare a Trieste la sfida di Tim Cup contro lo Spezia. Risale al 23 settembre l’episodio maggiormente controverso di questa telenovela sul tema “inagibilità”: il calendario presenta Cagliari-Roma. Stesso intoppo: stadio di Quartu inagibile. In quella circostanza, però, la problematica venne affrontata con toni molto meno pacati di quelli odierni, e Cellino invitò i suoi tifosi ad andare ugualmente allo stadio, provocando la mancata disputa della partita e lo 0-3 in favore dei capitolini.
“O IS ARENAS O NIENTE”– Un’altra giornata surreale per i tifosi sardi, quella vissuta ieri. Anche il sindaco di Quartu, Matteo Contini, ha spiegato di non condividere “la chiusura totale, che può avere conseguenze imprevedibili. Spero si trovi una soluzione per giocare all’Is Arenas, pur con le limitazioni del caso”. Molto meno pacato il presidente del Cagliari, Massimo Cellino: “O giochiamo a Quartu o non giochiamo” ha tuonato dopo aver appreso la notizia dello spostamento del match all’ombra della Mole, fino a paventare l’idea secondo la quale la squadra potrebbe non presentarsi a Torino nonostante la minaccia della sconfitta per 3-0 a tavolino. Uno sfogo che ha trovato un eco in un tweet firmato dal mediano belga Radja Nainggolan: “Possibile che quando troviamo le grandi non ci fanno mai giocare in casa!Qualcuno ci spieghi questa storia”. E mentre Galliani dice spiega che il Milan si limiterà a seguire la decisione della Lega, Berlusconi rilancia perché si giochi in Sardegna: «I tifosi milanisti hanno sempre avuto un rapporto ideale con i tifosi del Cagliari. Non ricordo, a mia memoria, una sola situazione che abbia dato luogo a dei contrasti, a dei fatti spiacevoli». Un gioco delle parti in piena regola, l’ennesimo episodio di un calcio che continua a farsi male da solo.
a cura di Luca Guerra
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