Bologna
Calciomercato Bologna, dopo la cessione di Portanova la piazza è rovente
BOLOGNA 25 GENNAIO – Guardando la situazione a freddo e da una posizione di terzietà, Bologna, club e tifosi, dovrebbero essere contenti dell’affare Portanova. Da un punto di vista tecnico, il centrale romano, nonostante sia un elemento di sicuro affidamento, può essere sostituito degnamente da Antonsson e Sorensen inoltre si potrebbe tornare alla difesa a tre che tanto bene aveva fatto proprio nei mesi dell’assenza per squalifica di Portanova. Da un punto di vista economico l’affare è ancora più grande perché la società si libera di un ingaggio pesante e riesce a vendere un 34enne per mezzo milione più la comproprietà di Gilardino.
Ma allora perché parte della tifoseria reputa inaccettabile la cessione del difensore? La risposta è semplice: Portanova era il capitano e uno delle colonne dello spogliatoio. Da tre anni e mezzo a Bologna, il romano era un simbolo e un idolo per la tifoseria, elogiato e apprezzato per le sue doti di leader nello spogliatoio ancor prima che in campo. A questa situazione di malessere generalizzato si aggiungano i tweet di stamani in cui il giocatore professando il suo amore per la squadra felsinea si scaglia contro qualcuno (Guaraldi probabilmente) reo di averlo costretto a trasferirsi e non degno, nelle parole del romano, dei colori rossoblù.
La dirigenza, inoltre, agli occhi dei tifosi ha perso da tempo ogni credito, colpevole di cessioni avventate e acquisti mancati; di conseguenza a nulla valgono le promesse di tenere i gioielli e acquistare Viviano. La vicenda Portanova, che in un altro contesto sarebbe passata in secondo piano, potrebbe essere la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Giulio Figlia