Football
Juventus-Roma 4-1 – Le pagelle di SportCafe24
BUFFON 6 – Il portiere più forte del mondo è anche il meno impegnato: sul rigore di Osvaldo non può nulla, è attento e blocca una successiva conclusione dell’italoargentino. Per il resto Buffon si cimenta nella sua specialità, quella di guardare la partita ed esultare coi tifosi ad ogni gol. Dovesse proseguire questo trend, in Corso Galileo Ferraris potrebbero tranquillamente attrezzarsi per regalargli una bella sedia sdraio. E nel frattempo SuperGigi potrebbe portarsi avanti anche in prospettiva futura, con l’idea di svolgere una nuova mansione una volta appesi i guantoni al chiodo: quella di osservatore.
BONUCCI 6,5 – Va bene, è lui a provocare il rigore. Ma non è in condizioni perfette e ciononostante si rende protagonista di una prova autorevole. Sempre a testa alta, pronto ad impostare il gioco da dietro. Tecnica e personalità da vendere.
BARZAGLI 7,5 – Semplicemente monstre. E’ tornato a giocare su livelli mirabolanti e probabilmente vive il picco più alto della sua carriera. Non gliene sfugge uno che sia uno. Un Barzagli cosi è da Top 10 mondiale.
CHIELLINI 7 – Rude quando serve, sempre sul pezzo, concreto all’inverosimile. E poi fa tutto a velocità supersonica. Gigante.
CACERES 6,5 – Fonte di energia inesauribile, non si limita al compitino ma si propone spesso in appoggio a centrocampisti ed attaccanti. Interpreta alla perfezione il ruolo dell’ “esterno contiano”: sempre presente nelle due fasi con ottimi risultati.
PIRLO 7,5 – Musica, maestro. Dopo un piccolo periodo di appannamento è tornato ai livelli dell’anno scorso. I soliti lanci favolosi, la solita classe in mezzo al campo. Il tutto condito da un gran gol su punizione, che non guasta mai. Insomma, riecco il solito Pirlo. Vederlo giocare è una goduria.
VIDAL 8 – E’ ormai evidente a tutti: ci troviamo di fronte ad uno dei centrocampisti più forti del pianeta. Pazzesco il fatto che la Juventus sia riuscita ad accaparrarselo “soltanto” per una decina di milioni. Corre per 90 minuti, non lascia un attimo di tregua agli avversari. Lo vedi in difesa, te lo ritrovi pochi secondi dopo in attacco. Segna il rigore del 2-0 con la sicurezza del leader, poi s’inventa l’assist splendido col quale manda in porta Matri. La continuità di rendimento di questo giocatore è quasi irreale. Superbo.
MARCHISIO 8 – Altra prestazione di livello assoluto. Domina il centrocampo assieme agli altri due moschettieri e macina chilometri su chilometri. Poi prova a segnare, ma traverse e paratone di Stekelenburg gli dicono che non è proprio serata per vedere quel pallone infuocato finalmente in fondo al sacco. Poco importa, perchè uno cosi anche se non la butta dentro rimane comunque imprescindibile. La sua crescita negli ultimi due anni è stata esponenziale. Sempre più vicino all’idolo Gerrard. Dal 77′ ASAMOAH sv
DE CEGLIE 7 – Sempre più sicuro, nonostante non giochi titolare da un po’ si fa trovare pronto. Ara la fascia come di consueto sfoggiando la sua caratteristica predominante, che è la rapidità. Dà l’impressione di essere cresciuto soprattutto dal punto di vista dell’approccio mentale: se dovesse continuare cosi potrà tornare molto utile a Conte durante la stagione. Dall’85’ POGBA sv
MATRI 7 – Dopo tanta attesa, ecco finalmente il gol. Lo bramava, gli serviva per sbloccarsi a livello psicologico. La gara di ieri potrebbe aver restituito alla Juve il vero Matri: per Conte si tratterebbe di una grandissima notizia. Dal 76‘ GIOVINCO 7 – Partecipa pure lui alla festa con un bel gol in contropiede: punta Stekelenburg, lo salta e deposita in rete. Ha una tecnica cristallina e qualità fisiche potenzialmente esplosive. Si scrolli di dosso il torpore che lo condiziona quando le partite sono in bilico e diventerà un grande giocatore.
VUCINIC 8 (IL MIGLIORE) – Non segna, è vero. Ma soltanto per una questione di incredibile sfortuna, perchè la traversa lo sbeffeggia e Stekelenburg contro di lui si esalta. Nella Juventus di ieri è difficilissimo trovare un migliore, ma nel dubbio assegnamo la palma a Mirko Vucinic. Perchè il montenegrino si muove in maniera sublime, è un pericolo costante e fa letteralmente impazzire Castan e soci. I suoi ex compagni invece, quelli che c’erano quando il Genio bazzicava dalle parti di Roma, a vederlo rabbrividiscono. Mirko per loro è quasi irriconoscibile, perchè corre a più non posso ed ha una continuità nei 90 minuti a dir poco spaventosa. Un tempo si diceva: “Quando Vucinic è in giornata non ce n’è per nessuno”. Il problema, per gli avversari, sta diventando questo: il numero 9 bianconero è in giornata ogni domenica. Spettacolo allo stato puro.
All. CONTE\CARRERA 7,5 – Poco da dire. Antonio Conte ha costruito una macchina perfetta, la continua a guidare in maniera strepitosa durante la settimana e poi nel weekend concede un giro all’amico Carrera, che ultimamente con i calibri grossi ha dimostrato di saperci fare. Premiata ditta vincente: il secondo Scudetto di fila, se sono queste le premesse, non dovrebbe essere in discussione. Ma la Juve è ormai una squadra di livello mondiale e può ambire a fare la storia.
ROMA
STEKELENBURG 7 – Ne prende quattro, ne evita almeno altri cinque. Paradossale perchè subisce un poker, ma il migliore della Roma è lui.
BALZARETTI 4,5 – Esce annichilito dalla sfida con i suoi ex compagni. Dal 34′ MARQUINHOS 4,5 – Inerme.
CASTAN 5 – Provoca il rigore, ma dietro è forse il meno peggio.
BURDISSO 4 – Sottomesso da Vucinic e soci. Serataccia.
TADDEI 4,5 – Annaspa e fa quel che può, costretto a giocare in un ruolo non suo. Impegno encomiabile, il resto è da dimenticare in fretta.
DE ROSSI 6,5 – Predica nel deserto. Solita prova di sostanza e qualità, ma in questa Roma sembra un corpo estraneo, nel senso buono del termine. Per amor di patria ha scelto di rimanere rifiutando milioni da questa e quell’altra parte e dicendo “No, grazie” davanti alla possibilità di vincere trofei altrove. Che se ne sia pentito? Probabilmente no, ma un giocatore di tale livello non può continuare a collezionare sesti e settimi posti: a Zeman l’arduo compito di soddisfare le giustificatissime esigenze di Daniele.
TACHSTIDIS 5 – Un bel tiro e nulla più, travolto dallo strapotere di Vidal e soci. Dal 64′ PERROTTA 5 – Non sposta praticamente nulla.
FLORENZI 6 – Si salva alla grandissima e mostra personalità da giocatore navigato. Una delle poche note positive nella sciagurata Roma di ieri.
TOTTI 5 – Prova a mettere ordine quando può, ma è troppo lento per i levrieri juventini. Dal 64′ DESTRO 5,5 – Si prende un rigore e porta un po’ di vivacità. Il “migliore” degli attaccanti, ma non era difficile.
OSVALDO 5 – Segna su rigore, peraltro pressochè inesistente per tutta la gara.
LAMELA 5,5 – Crea spazi ed ogni tanto porta via l’uomo, ma non è quasi mai concreto.
All. ZEMAN 4 – Fase difensiva impresentabile, gioco inesistente, squadra priva di nerbo. La Roma di oggi non sembra una squadra di Zeman, che non sarà mai stato un maestro del catenaccio e del pragmatismo ma almeno di solito è uno che fa giocare le squadre in maniera spumeggiante e spettacolare. Ma c’è anche da dire che davanti alla Vecchia Signora di ieri c’era poco da fare. A Zdenek servirà tempo, ma che nessuno parli di Scudetto: una Juve cosi non si può raggiungere nemmeno col pensiero.
A cura di Vincenzo Galdieri
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