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F1: Hamilton perfetto, Perez da 10. Le pagelle del Gp d’Italia

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Sergio Perez, secondo podio per lui in stagione (G.Sposito, Reuters)

MONZA, 10 SETTEMBRE 2012 – Chi si aspettava un gran premio scoppiettante non è rimasto certo deluso. Se la gara fosse stata più lunga di 5 giri avremmo assistito ad altre scintille in testa. Peccato, forse, ma certamente non sono mancate le conferme, le sorprese e neanche i duelli, e che duelli!

Lewis Hamilton, 10 – Perfezione assoluta per l’inglese, in testa per quasi tutta la durata del gran premio. Alla partenza chiude deciso su Massa inferocito e voglioso di gloria, se ne va come se nulla fosse, tanto che la regìa di Ecclestone lo inquadra poco o niente. Ma, come detto su, se la gara fosse durata 5 giri in più, l’eroe di giornata (con bandiera tricolore sul casco) avrebbe, forse, lasciato lo scettro del vincitore al suo inseguitore, Sergio Perez.

Sergio Perez, 10 e lode – Prestazione superba del messicano, un chiaro messaggio nel posto giusto e al momento giusto alla Ferrari. Partenza nel gruppo, allunga la prima parte di gara rispetto agli altri, si ferma al 30° giro quando era in testa e monta gomme medie, riesce a recuperare secondi su secondi alle due Ferrari che non possono opporre resistenza e poi va alla caccia di Hamilton. Un ragazzo che sente odor di vittoria, ma che la manca davvero per poco, così come successe in Malaysia: lì fu un suo errore a negargli la gloria, qui la bandiera a scacchi. Magari con la sosta anticipata di un giro avrebbe lottato coast to coast con Hamilton. Comunque una grandissima gara.

Fernando Alonso, 10 – Dieci, come la sua piazza di partenza: qualifica maledetta per lo spagnolo, costretto alla quinta fila da un bullone avvitato male su una barra al posteriore, ma gara strepitosa. Rimonta riuscita per la sua tenacia e la voglia di non mollare mai, come quando al curvone Biassono tenta un sorpasso rallystico su Vettel. Pilota di manico, superiore alla media. I rimpianti per Spa aumentano, soprattutto perchè quel +37 su Hamilton in generale poteva essere aumentato senza il guastafeste Grosjean. Ora testa a Singapore, dove ha già vinto nel 2008 e nel 2010.

Felipe Massa, 8 – Sarà stata l’aria di casa, la voglia di dimostrare che non è un pilota finito e che può ancora meritarsi il posto in Ferrari: Massa ha fatto una gara degna della vettura che guida: ottima qualifica, altrettanto la partenza, si perde leggermente durante la corsa quando la McLaren di Button aumenta il ritmo e lo passa. Poi il laconico Smedley che gli dice “Dobbiamo preservare le gomme”, con Alonso dietro: chiaro segnale di far passare lo spagnolo. Poi è la volta di Perez, a cui non può proprio resistere. Una sorta di passaggio di consegne, come molti credono. Ma Massa ha dimostrato di poter dare il suo contributo. Peccato che si sia svegliato troppo tardi…

Kimi Raikkonen, 7 – Qualcuno non si è accorto che il finlandese ha solo 1 punto in meno rispetto ad Hamilton in classifica generale, senza aver mai vinto un gp in questa stagione. Lui c’è, sfrutta sempre le opportunità che la fortuna gli offre: con Button e Vettel out, Kimi diventa il vero outsider per la lotta all’iride. Gara sufficiente la sua, fa il compitino portando la sua Lotus al quinto posto nonostante le massime velocità di punta fatte registrare nel weekend. Forse ci si poteva aspettare di più, ma lui è lì. E con sette gare da disputare può ancora dire la sua.

Michael Schumacher, 6 – Il tedesco è vittima della sua monoposto, che consuma le gomme più del dovuto, anche su una pista dove di curve vere e proprie ce ne sono 2 (variante Ascari e Parabolica).  Non può fare altro che salvare il salvabile con la sua tecnica: sesto posto finale.

Nico Rosberg, 5.5 – Nella stessa situazione di Schumacher, ma con qualche grattacapo in più. Nico soffre la vettura, si vede, non è più brillante come ad inizio stagione, e perde il confronto diretto col suo compagno di squadra. Che succede?

Gli altri – Button, Vettel e Webber (tutti sv) vengono traditi dalle proprie auto durante la corsa e perdono punti importanti nella lotta mondiale. Di Resta (voto 6+) resta nella top 10 anche all’arrivo dopo una buona qualifica. Kobayashi (voto 5,5) non riesce a fare la stessa gara del suo compagno di squadra, resta imbottigliato nel gruppo e non ha la stessa grinta mostrata su altre piste. Senna (voto 6.5) fa una buona gara, riesce a tenere dietro anche il compagno di squadra Maldonado (voto 6.5) che era partito nelle retrovie.

Leo Mastromauro

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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