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Marco Baroni, la Lazio e la Fatal Verona | Storie di Sport
C’è stato un periodo in cui la Serie A regalava ogni anno delle stagioni avvincenti, spesso decise all’ultima giornata. I campioni pullulavano, lo spettacolo rendeva il nostro campionato il più bello al mondo. Gli anni ’90 hanno proiettato il nostro paese al vertice del calcio mondiale, e come un rito propiziatorio, si aprirono con una stagione pazzesca, conclusasi in maniera rocambolesca. Fu l’anno della Fatal Verona e del secondo scudetto del Napoli di Maradona.
Protagonista inatteso un difensore fiorentino, arrivato all’ombra del Vesuvio dopo una gavetta non particolarmente significativa. Il suo nome è Marco Baroni.
La Serie A di Maradona e Van Basten
Le grandi rivali di quell’annata erano Milan e Napoli. I rossoneri volevano riprendersi lo scettro dopo lo smacco operato dai cugini la stagione precedente, tornati a vincere uno scudetto che mancava da 9 anni. Il Napoli, giunto due volte di fila alle spalle della capolista, cercava la seconda affermazione per ribadire il proprio diritto a far parte del gotha del calcio italiano. Il faccia a faccia, probabilmente il migliore di sempre, vedeva da una parte Marco Van Basten, il Cigno di Utrecht, dall’altra il mito di Diego Armando Maradona. Lo scontro si preannunciava aperto a 360°, e andava dal successo finale alla classifica marcatori, passando per la supremazia nei colpi tecnici. Alla fine l’olandese segnò 3 reti in più dell’argentino, che però si portò a casa il Tricolore.
Marco Baroni: l’eroe inatteso
Nella Serie A delle leggende, l’eroe inatteso fu Marco Baroni, acquistato proprio quell’estate per un paio di miliardi dal Lecce, squadra con il quale l’anno primo aveva conquistato la promozione nella massima serie. Fino ad allora, la carriera di Baroni non aveva conosciuto particolari sussulti. Aveva fatto il pendolo tra A e B, con un’esperienza tutt’altro che memorabile nella Roma di Eriksson e Sormani qualche anno prima. A Napoli, contrariamente alle aspettative, fu lui a regalare le gioie più grandi. Contro il Bologna mise a segno il gol numero 3000 della storia Partenopea; un girone dopo, una sua rete consegnò il secondo scudetto nelle mani di Maradona e compagni.
Quando la Lazio (non) si mise in mezzo
La Lazio ha questa capacità di ritrovarsi nel bel mezzo degli appuntamenti che contano. Negli occhi, gli appassionati hanno ancora il 5 maggio 2002, la giornata più nefasta per i tifosi dell’Inter. Poco più di un decennio prima, i biancocelesti avrebbero potuto rifilare un altro sgambetto sul cammino verso la gloria. Il 29 aprile 1990, gli uomini di Giuseppe Materazzi si presentavano al San Paolo per concludere una stagione mediocre. Di fronte, un Napoli che aveva appena superato il Milan, clamorosamente sconfitto la giornata precedente dal Verona.
Tutti si aspettavano una partita facile, e invece i Partenopei vissero con il cuore in gola quei lunghissimi 90 minuti. Il tutto, nonostante il gol decisivo fosse arrivato già al ‘7, con un colpo di testa che non aveva lasciato scampo al portiere Valerio Fiori.
Maradona? Macché. Quel giorno fu tutto di Marco Baroni.