La Opinión
Innamorati del Sassuolo di Roberto De Zerbi
Domenica alle 15.00 andrà in onda il primo scontro al vertice della Serie A. Da una parte la capolista Juventus, prima a punteggio pieno, dall’altra il sorprendente Sassuolo di Roberto De Zerbi, che di punti ne ha 7 e di voglia di stupire ancora di più. Dileggiati per anni a causa di una presunta sudditanza nei confronti della Vecchia Signora, tesi, fatti alla mano, indimostrabile, i neroverdi si sono presi in un solo colpo la rivincita su mezza Italia, incaricandosi dell’onere di arrestare la corsa di Ronaldo e soci. Impresa ardua, ma agli uomini di De Zerbi pare che le sfide, quest’anno, piacciano e non poco.
DALLE STALLE ALLE STELLE – Abbiamo conosciuto Roberto De Zerbi allenatore di Serie A soltanto due anni fa, quando venne presentato in pompa magna da Zamparini, salvo ricevere il ben servito dopo 12 giornate, di cui si ricorda soltanto il record negativo di sconfitte casalinghe (7 per l’esattezza). Che però De Zerbi non fosse un allenatore dalla pelle morbida lo si è capito lo scorso anno. Chiamato a guidare un Benevento già spacciato ad Ottobre, l’ex centrocampista del Napoli è riuscito nell’impresa di trasformare i giallorossi da una banda sconclusionata ad una squadra di calcio; niente salvezza, d’altro canto impossibile, ma un gioco piacevole ed un campionato concluso all’ultimo posto con dignità. A tal punto che il Sassuolo, alle prese con il rebus dell’eredità di Di Francesco, non ha avuto dubbi nell’affidargli una squadra da rilanciare dopo una stagione difficile.
UNA SQUADRA PRINCIPESCA – In sede di mercato, la società si è mossa bene, portando una serie di giocatori funzionali all’idea di calcio di De Zerbi. Le chiavi del centrocampo, proprio sul gong, sono state affidate a Manuel Locatelli, che al Milan ha lasciato intravedere solo a tratti sprazzi di classe. Il ritorno di Gianmarco Ferrari e l’affare Marlon, arrivato dal Barcellona, sembrano aver risolto i problemi difensivi palesati lo scorso anno. Il colpo più pregiato, tuttavia, è quello di Kevin Prince Boateng. Tornato a titolo definitivo in Italia dopo cinque buone stagioni tra Germania e Spagna, al Principe è stato affidato il ruolo di falso nueve, che fin qui ha restituito i frutti sperati. La squadra si muove con armonia e organizzazione, Boateng è abile sia in area di rigore sia qualche metro fuori per lasciare spazio ai compagni. Gli 8 gol in 3 giornate, a cui vanno aggiunti i 5 rifilati in Coppa Italia alla Ternano, paiono la logica conseguenza.
E POI C’E’ MIMMO – La scommessa più grande, ad ogni modo, è quella relativa a Domenico Berardi. Trascinatore del Sassuolo per due stagioni, Mimmo ha totalmente mancato il salto di qualità, mettendo in fila tre annate da dimenticare. Se qualche tempo fa era considerato un giovane in rampa di lancio, oggi è un 24enne ancoRa in cerca della sua dimensione. Qui si inserisce De Zerbi. Allenatore che ama il gioco di qualità e sfrutta gli esterni, a De Zerbi spetta il compito di riportare lustro alla carriera di Berardi, ritrovandolo come uomo prima ancora che come calciatore. I primi segnali sono positivi. Dalla stagione del classe ’94 passa molto, moltissimo, del destino del Sassuolo.
Da succursale ad anti-Juve. Come è cambiato il volto del Sassuolo.