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Juventus, i cinque possibili eredi di Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri è probabilmente giunto alla fine di un ciclo. Quattro anni di successi, se dovesse portare a termine anche questo campionato da primatista. Poi Coppa Italia, Supercoppa Italiana e un altro comune denominatore con il predecessore, Antonio Conte: il fallimento europeo. Il toscano ci è andato decisamente più vicino, con le due finali in tre anni, ma il risultato resta lo stesso.
Occorre ripartire, stimolare e rinvigorire l’ambiente, magari anche con una nuova guida tecnica. Il nome in cima alla lista è quello di Simone Inzaghi. E pensare che era stato confermato per caso, quando Marcelo Bielsa ritrattò all’ultimo e lui si ritrovò allenatore non più delle giovanili, ma della prima squadra. In due anni cose straordinarie e il meglio potrebbe ancora venire, con quarto posto a portata di mano e soprattutto una Europa League con semifinali a vista.
Se Allegri dovesse volare a Parigi, che Emery possa fare il percorso inverso è tutt’altro che utopia. Anni splendidi al Siviglia, titoli nazionali scontati ma conquistati col Psg, dove però si è dovuto ancora una volta arrende in Champions: lo scorso anno la folle remuntada al Camp Nou, quest’anno mai in partita coi galattici del Real. Ha però tutte le conoscenze tattiche e il temperamento utile per far bene in Italia.
Luis Enrique è il nome nuovo, più intrigante e al contempo meno raggiungibile. Il suo profilo sembra essere più adatto e vicino a realtà come Parigi o Chelsea, ma ha quello stile Juve che potrebbe colpire la dirigenza al punto da provare l’affondo decisivo. Lui ama l’Italia e avrebbe una grande voglia di rivalsa dopo la delusione per il trattamento ricevuto a Roma.
Gian Piero Gasperini, perché no? Due anni magici all’Atalanta, anche quest’anno in corsa per l’Europa e capace di disputare un’Europa League straordinaria. Di scuola Juve, italiano e con esperienza, anche per lui vale il discorso rivincita: all’Inter è durato meno di tre mesi e non smette di mostrare rancore per i colori nerazzurri. E’ il profilo ideale per una Juventus che vuole ripartire da un “suo” prodotto, con un gioco divertente e con i tanti giovani in orbita bianconera da poter lanciare.
Ultimo nome, è quasi una provocazione, ma col resto delle panchine italiane occupate è tutt’altro che ipotesi remota: il ritorno di Antonio Conte. La brusca interruzione del rapporto aveva lasciato macerie enormi, dissolte col tempo. La tifoseria non ha e non può dimenticare quello che rappresenta per la Juventus, da giocatore e da allenatore. Lui rivuole l’Italia per motivi personali, sarebbe un matrimonio bis ideale. Per entrambi, forse.