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Sharapova come Mosè: il mondo diviso in due dalla siberiana
Maria Sharapova è tornata dopo 15 mesi forzati di stop, causa doping, ma al primo torneo dal suo come back è già in semifinale. Ha superato avversarie come la nostra Vinci e la connazionale Makarova, domani si giocherà il penultimo atto del Wta di Stoccarda. Quello tedesco è uno dei pochissimi tornei che hanno concesso una wild card alla siberiana, assieme a Roma.
Rimangono dubbi su quanto faranno i Major, Roland Garros e Wimbledon su tutti. Sono sotto l’occhio della critica, perchè il mondo della racchetta è diviso in due fra chi accetta gli inviti riservati all’ex n.1 del mondo e e chi invece non ha pietà di mostrare tutta la propria avversione per quanto stanno decidendo gli organizzatori del relativi eventi.
Dalla Muguruza alla Bouchard per ultima hanno fatto sapere a chiare lettere di non essere d’accordo con le wild card affidate alla bella siberiana, mentre proprio ieri l’ex n.1 americano Roddick aveva dato il proprio assenso alla sua presenza tramite wc in quanto il tennis deve in primis fare i propri interessi (economici) prima ancora che morali.
Ed è innegabile che Masha, assieme a Serena, fosse la sola del circuito femminile capace di attrarre spettatori in tv e schermi. A maggior ragione adesso, col ritorno in pompa magna, tutta l’attenzione è catalizzata dalla campionessa del Roland Garros 2012 e 2014.
La gelosia ed invidia nei suoi confronti, anche dettati da motivi estetici, è sempre stata forte così come l’antipatia per una giocatrice che a detta delle colleghe non sembra far molto per apparire simpatica nel circuito. Ma vince, nel tennis conta questo e sembra non aver perso lo smalto in questa lunga pausa.
Al primo torneo dopo un anno e tre mesi è in semifinale, a questo punto come favoritissima per la vittoria finale ed un ritorno ai vertici del Ranking Wta.