Champions League
Scandalo Real, Bayern scippato: Ancelotti, ladri in “casa”
Il Bayern Monaco è a casa, passa il Real Madrid. Questo è l’esito del ritorno dei quarti di finale di Champions League giocati al Santiago Bernabeu. I protagonisti sono stati tanti, ma anche nella pacata Germania, per una volta, si è un po’ tutti italiani: colpa di Kassai e della sua terna, rea di aver recitato il ruolo (loro malgrado) di colpevoli protagonisti, o meglio antagonisti del match.
Se la Divina Provvidenza all’andata nell’Allianz Arena aveva spinto alle stelle il rigore calciato da Vidal, generosamente concesso da Rizzoli al ritorno non si può dire la medesima cosa. Se nel calcio vige la regola non scritta secondo cui tutto si compensa, lo stesso evidentemente non vale per i bavaresi e più in generale per i match ad eliminazione diretta, dove tempo e margine di recupero sono decisamente ridotti.
L’episodio chiave accade a cinque minuti dal termine, quando l’arbitro ungherese decide di ammonire per la seconda volta Vidal. L’entrata è in tackle, laterale, ma completamente sul pallone. Il risultato era di 1-2, medesimo dell’andata, dunque si procede coi supplementari: qui il secondo “capolavoro”. Cristiano Ronaldo sigla il 2-2 della qualificazione per le merengues: peccato si trovasse mezzo metro in fuorigioco.
La leggenda narra che negli spogliatoi si sia reso necessario l’intervento della polizia per sedare i bavaresi, Vidal in particolare, che inveiva contro la direzione di gara. Ancelotti ha invocato la necessità della moviola in campo, la Var c’è ma ancora non presente in tutte le competizioni. Fosse esistita ieri, il Bayern si sarebbe giocato in 11 uomini i supplementari e al minuto 105 si sarebbe trovato ancora sull’1-2.
Questi sono i fatti, così come è un fatto che il Real Madrid è per la quarta volta di fila in semifinale di Champions League, in compagnia dei cugini dell’Atletico. Se per la Juventus, ammesso esca viva dal Camp Nou questa sera, se sia una notizia positiva o meno lo dirà il campo.