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Le 3 scommesse vinte e le tre perse da Mihajlovic

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Mancano le ultime due giornate di campionato al giro di boa ed il momento di tirare le somme sta arrivando. E così Sinisa Mihajlovic siede sul banco degli imputati. Il suo Milan è sempre sotto esame e il serbo, questo lo sa bene. Prendere il comando di una squadra giovane e con meno qualità del Milan stellare del recente passato, vuol dire anche accettare le critiche di buon grado e cercare di far uscire il meglio da una rosa sicuramente inferiore a squadre tipo la Juve o i cugini dell’Inter. Ma vediamo le tre scommesse vinte dal tecnico fino a questo momento, con il campionato in pieno svolgimento:

1. Donnarumma: Il talentino delle giovanili rossonere è la prima scommessa vinta dal tecnico. Ha soffiato il posto  a gente come Diego Lopez (ex Real Madrid) e Christian Abbiati (un pezzo della storia vincente del Milan)  Appena 17enne si piazza sicuramente tra i migliori Under 21 del campionato ricambiando la fiducia del suo tecnico.

2. Calabria: Altro pezzo pregiato delle giovanili dei rossoneri, pietra grezza che si accinge a diventare diamante tra i giovani italiani del Milan e del campionato di serie A. vanta già diverse presenze in prima squadra condite da ottime prestazioni che ripagano ancora una volta Mihajlovic.

3. Niang: Il francesino che sembrava essersi perso, ha recuperato grinta e condizione al Genoa, diventando grande tra i grandi, in una squadra che ha contribuito a mettere in mostra le sue doti migliori: velocità, fiuto del gol e devozione per la squadra. Al Milan un infortunio lo ha bloccato per mesi, ma ora l’attaccante ha il posto fisso insieme a gente come Bacca e Luiz Adriano.

Il tecnico serbo ha fatto di necessità virtù. con una rosa che non offre grandi cambi, ha dato fiducia ai giovani inserendoli molto bene nel progetto “Milan giovane” che tanto sta a cuore del Presidente.

Veniamo ora ai flop:

1. Gioco: Il bel gioco latita e con lui anche la continuità dei risultati. Il Milan alterna momenti ottimi (vedi la vittoria contro la Lazio) a momenti di appannamento generale (vedi il brutto 0 a 0 con il Carpi.

2. Personalità: Questa squadra, giovane e con poca esperienza manca di leader. Non lo trova nel suo capitano Montolivo che non riesce a diventare il faro dello spogliatoio. Proprio il reparto del centrocampo appare quello con meno qualità, da dove arrivano pochi palloni sfruttabili da centrocampisti sterili e con poche idee.

3. Tifosi: Il feeling con la curva non è mai sbocciato. I tifosi sono stanchi di aspettare le vittorie che stentano ad arrivare ed un progetto poco chiaro da parte della dirigenza. Il rapporto con Galliani è logoro, il mercato non li convince ed il tutto si ripercuote sul tifo alla squadra, sempre più freddo.

Nadia Gambino

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