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5 motivi per cui Medel è insostituibile

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Gary Medel, valore aggiunto nell'Inter di Mancini

“Con 24 Medel e un Messi le vinceremmo tutte” cosi parlò il tecnico dell’Inter qualche settimana fa, riferendosi al cileno Medel, giocatore a cui Mancini non può proprio rinunciare. Con l’arrivo di Melo e l’infortunio degli altri difensori, Medel si è preso un posto fisso nella difesa nerazzurra, raccogliendo applausi a seguito di eccellenti prestazioni in un ruolo coperto in nazionale ma che fino all’anno scorso non ricopriva nel club milanese. Andiamo a vedere perché Medel deve essere titolare nella difesa nerazzurra.

1) SI COMPLETA CON MIRANDA – Il cileno è il partner di reparto ideale per Miranda. Il brasiliano è abile nelle palle alte ed è un leader difensivo, Medel nonostante la bassa statura si fa valere nei contrasti aerei ed inoltre è veloce e bravo nell’anticipo, ottimi presupposti per essere un buon difensore.

2) E’ MEGLIO DI MURILLO – Murillo ha dimostrato di essere un discreto difensore ma paga ancora un po’ l’inesperienza e spesso commette falli evitabili ed errori di valutazione, facendo rischiare la proprio squadra. Inoltre il colombiano non eccelle nella fase di impostazione e con i suoi errori rischia di compromettere le partite della propria squadra (vedasi derby). Il cileno invece è una garanzia.

3) FELIPE MELO – La coesistenza a centrocampo tra Felipe Melo e Medel è evidente, e il brasiliano in mezzo al campo ha maggiore dimestichezza del cileno nel far girare palla, oltre ad essere pericoloso con i suoi inserimenti. D’altronde il ruolo di Medel è quello di essere un muro invalicabile, il suo compito è esclusivamente quello di difendere e per adesso lo sta facendo molto bene.

4) CATTIVERIA SPORTIVA – La grinta che mette Medel su ogni pallone è unica. Un giocatore di vecchi tempi che lotta fino all’ultimo su ogni pallone, con quella cattiveria sportiva che mancava nella difesa interista da tanto tempo.

5) ESPERIENZA – Con Miranda è il giocatore con più esperienza nella difesa interista: e chi meglio di lui può guidare i giovani? Tutte le sue qualità sono emerse nella finale dell’ultima Copa America, dove ha annientato Messi e vinto il trofeo con il suo Cile. Un giocatore di assoluto affidamento.

Meno compiti da regista, più compiti difensivi: questo è quello che vuole Mancini per Medel, che insieme a Felipe Melo è il simbolo di questa Inter capolista, tutta cuore e muscoli.

Nato il 27 Ottobre 1992, studente di scienze della comunicazione alla Sapienza .Conduttore di un programma sulla webradio universitaria, e di qualche radiocronaca dopo l'attestato ottenuto dopo aver seguito il corso di telecronista sportivo tenuto da sig.Zambruno, a Torino

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