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Cronaca

Lega Nord, troppo “terrona” per essere europea

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Leghisti

Essere europei non è solo una condizione geografica. Essere europei significa condividere alcuni valori di fondo, significa essere accomunati dagli stessi ideali, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Fra questi ideali, quello del progresso non è inteso – in Europa – come un fatto esclusivamente economico, come mero sinonimo di benessere materiale, ma come inesauribile slancio verso un futuro di maggiore giustizia e di più diffusa sensibilità.

THE OTHERS – Basta dire questo per capire che la Lega Nord appartiene a un altro continente. Sì, certo: con i piedi è sul Po, a Sud delle Alpi, ma con la testa non si sa. “La Corte di Strasburgo condanna l’Italia perché non riconosce le coppie gay – ha tuonato tre giorni fa Matteo Salvini dal suo pulpito di Facebook – …La Corte di Strasburgo ha rotto le palle! Non sarà un burocrate europeo a decidere il Futuro nostro, e dei nostri figli”. Insomma: geograficamente la Lega è in Europa, ma culturalmente non le appartiene. Non a quella di oggi, perlomeno.

DIRITTI E ROVESCIO – L’Europa del 2015, infatti, ha deciso di mettere al bando la cattura di piccoli uccelli migratori – merli, tordi, allodole, ecc. – da utilizzare come esche vive per la caccia, e ieri l’Italia ha recepito la provvidenziale linea-guida. Era ora. Sì, perché la secolare usanza di cui stiamo parlando è “una pratica violenta e indecorosa” (come ha l’ha giustamente definita Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu-BirdLife Italia), è lo squallido retaggio di un passato che ora, finalmente, non ha più alcun diritto di cittadinanza europea. E come reagisce la Lega? Come un vero e proprio “extracomunitario“.

Polenta e osei, baluardo culturale della Lega Nord

Polenta e osei, baluardo culturale della Lega Nord

CULTURA ALLO SPIEDO“Vogliono sancire la fine di una tradizione storica con decisioni assurde e lesive – dichiarano i senatori Stefano Candiani e Paolo Arrigoni – tutto questo legittimando l’ennesima scelta miope di un’Europa senza tradizioni che è asservita a gruppi minoritari ma rumorosi e violenti. Mettersi contro il mondo venatorio significa in primis sferrare un colpo durissimo all’economia, punendo il settore armiero senza considerare anche il danno alla ristorazione. Lo spiedo con polenta è minacciato dai burocrati“. “E’ una giornata nera”, incalza il consigliere regionale Fabio Rolfi. “La politica ha deciso di piegarsi alle lobby animaliste (!) cancellando la possibilità di cattura dei richiamo vivi, avviando di fatto all’estinzione della caccia da appostamento alla piccola fauna migratoria”.

Polenta o osei che fa rima con schei: ecco i valori in cui si riconosce il popolo leghista, ecco i fulgidi ideali da contrapporre alle regole idiote di Bruxelles” (Matteo Salvini dixit). Ok, dai: lasciamoli soli, allora, lasciamoli indietro. Hanno i piedi sul Po, d’accordo, ma la cittadinanza è una questione di testa. E non è un diritto.

Enrico Steidler

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