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Ciclismo

Purito sbanca sui Pirenei, Froome difende la maglia

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Purito Rodriguez, vincitore a Plateau de Beille

Era tra i grandi delusi delle prime due tappe pirenaiche ed oggi ha dimostrato di avere orgoglio e coraggio da vendere. Purito Rodriguez torna ad alzare le braccia al cielo dieci giorni dopo il successo sul Muro d’Huy, trionfando nella dodicesima tappa del Tour con arrivo a Plateau-de-Beille, a pochi chilometri dalla sua Andorra. Nel gruppo maglia gialla Froome difende il primato dagli attacchi di Quintana e Contador, mentre Nibali mostra di aver ritrovato brillantezza.

FUGA VINCENTE – La difficile frazione di oggi inizia con la Lotto Soudal che detta il ritmo nei primi chilometri per lanciare il leader Andrè Greipel verso il successo nel traguardo volante di giornata, anticipando Degenkolb e Sagan, che conserva così la maglia verde per solo due punti sul tedesco. Da quel momento il plotone rallenta e parte una fuga di circa 24 corridori che riesce immediatamente ad acquisire un buon vantaggio. Tra questi i più quotati per il successo finale sono Joaquim “Purito” Rodriguez (Team Katusha), Michal Kwiatkowski (Etixx Quick-Step), Jan Barta (Bora Argon), Louis Meintjes (MTN-Qhubeka), Jakob Fuglsang e Lieuwe Westra (Astana), Michael Cherel, Romain Bardet e Cristophe Riblon (AG2R La Mondiale), Daniel Navarro (Cofidis), Kristijan Durasek (Lampre) e Gorka Izagirre (Movistar). Il gruppetto riesce a guadagnare anche grazie al ritmo regolare ma poco sostenuto del gruppo maglia gialla, dove il Team Sky sembra voler lasciar spazio al tentativo e le altre squadre non si muovono per ricucire. Sul Ports de Lers il campione del mondo Kwiatkowski allunga insieme a Vanmarcke e Preidler, che però perde contatto già prima di scollinare. Alle spalle dei battistrada si fa una selezione che porta un gruppetto composto da Rodriguez, Fuglsang, Bardet, Cherel, Meintjes e Sicard ad iniziare la discesa con un distacco limitato. La coppia di testa tuttavia fa un ottimo ritmo e riesce a riguadagnare quasi due minuti prima dell’ultimo G.P.M. di giornata, dove Kwiatkowski rimane rapidamente solo per le poche energie rimaste a Vanmarcke. Alle sue spalle un’accelerazione di Fuglsang fa selezione, e con il danese rimangono soltanto Rodriguez e Bardet. Il terzo scatto di Purito stende gli avversari, e lo spagnolo riprende e supera il battistrada involandosi verso il suo secondo successo in quest’edizione della Grand Boucle, con un assolo spettacolare frutto della grinta e della determinazione che hanno sempre contraddistinto il campione catalano. Alle sue spalle Fuglsang chiude secondo a più di un minuto, meglio di Bardet terzo a 1’49”.

Chris Froome insieme a Nairo Quintana ed Alberto Contador

Chris Froome insieme a Nairo Quintana ed Alberto Contador

FROOME RISPONDE – Nel gruppo maglia gialla non succede nulla fino alla scalata finale, ad eccezione del definitivo addio alla classifica di Uran e Peraud. Sull’ultimo G. P. M. Contador mette a tirare Majka e Kreuziger per poi provare a sferrare l’attacco, ma Richie Porte riporta il trenino Sky sul capitano della Tinkoff. Poco dopo ci prova Nibali, la cui azione viene spenta dopo qualche centinaio di metri dallo scatto di Valverde, ancora rintuzzato dall’australiano. Con il ritmo di Geraint Thomas perdono contatto Gesink (vittima di una foratura), Mollema, Gallopin e Barguil. A circa 5 chilometri dall’arrivo Froome prova una delle sue azioni ma Quintana risponde con prontezza e poco dopo anche Contador e Valverde si riportano sotto. La coppia della Movistar prova a sfruttare la superiorità numerica con scatti alternati, ma il britannico chiude ogni buco e l’azione perde d’intensità, tanto che si ricompatta il gruppetto precedente. Nel finale Valverde guadagna un secondo con il suo solito sprint lungo, anticipando Froome e Quintana di un solo secondo e chiudendo a 6’46” da Purito.

CLASSIFICA – Non cambia nulla nelle primissime posizioni del Tour, se non che Valverde si porta a 3’58” da Froome in quarta posizione, preceduto sempre da Van Garderen (+2’52”) e Quintana (+3’09”). Thomas (+4’03”) e Contador (+4’04”) guadagnano una posizione ai danni di Gesink (+5’32”), mentre Nibali rientra nella top ten con il nono miglior tempo a 7’47”, scavalcando Mollema e Barguil.

Sono Davide Terraneo, studente di 19 anni diplomato al liceo classico. Ho praticato tennis, calcio e atletica e sono un appassionato di ciclismo. Da maggio 2014 sono un arbitro FIGC. Scrivo per passione e per raccontare le emozioni e i valori che lo sport trasmette a chi lo pratica e a chi lo segue.

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