Buzz
Lazio-Inter, 5 motivi per “Scansarse”
“Oh, Nooo”. Lo ricordate? Se siete interisti o laziali la risposta è scontata. È il famoso striscione, apparso nella curva biancoceleste al gol di Samuel, nel Lazio-Inter dell’anno di Tripletiana memoria. Visto il gemellaggio tra le due tifoserie, è probabile che gli amici aquilotti spediscano con posta celere il prezioso telo ai colleghi nerazzurri in vista dello scontro diretto di domenica sera. Il messaggio è chiaro:“Noi dobbiamo andare in Champions, ora tocca a voi”. Verissimo, l’Inter è ancora in corsa per l’Europa League, e cedere il passo alla Lazio sarebbe un Harakiri in piena regola. Ma siamo sicuri che qualificarsi per l’Europa minore serva davvero? Dopo 5 anni è il momento di rendere il favore, e i motivi sono molteplici.
IL FAMIGERATO FPF – È brutto da dire, ma nel calcio globale del 2000 i soldi – a volte – vengono prima della gloria. Col fiato di Platini, e del suo Fair Play Finanziario sul collo, per l’Inter conviene non entrare nelle competizioni continentali. Rimanere fuori dall’Europa League permetterebbe di spendere qualche euro in più in sede di mercato, evitando le sanzioni dell’Uefa.
PUNTARE IN ALTO – Non giocare le coppe garantirebbe a Mancini di avere più tempo per il lavoro sul campo, e per plasmare la squadra a propria immagine e somiglianza. Un anno di “stage”, insomma, per puntare a qualche piazzamento più ambito di classifica, per non dire al pezzo grosso. Il ciclo della Juve, specie in caso di incredibile exploit in Champions, potrebbe chiudersi. Il Milan e la stessa Inter in tal senso han fatto storia a loro tempo, e il vuoto di potere aprirebbe scenari interessanti per tutti. Con Napoli e Roma che ancora devono capire cosa fare da grandi, e la Lazio che difficilmente ripeterà la straordinaria stagione in corso, per l’Inter la speranza di tornare in alto sarebbe concreta.
I PRECEDENTI – La prima Juve di Conte, la Roma dell’anno scorso e la Lazio di quest’anno, hanno spiegato che senza il doppio impegno si possono produrre cavalcate da sogno. Vero, sul piatto della bilancia c’è anche la deludente stagione del Milan di Pippo Inzaghi, fuori dall’Europa e fuori da tutto nella peggiore annata dell’Era Berlusconi. Ci sono ottime possibilità però che l’Inter del 2016 poggi su basi decisamente più solide dei malandati cugini d’oltrenaviglio. Questo, ovviamente, sarà solo il mercato a decretarlo, ma il lavoro di Ausilio e Thohir potrebbe essere reso più semplice.
ROSA RIDOTTA – Sì, perchè meno partite da giocare comportano anche meno giocatori da mettere sotto contratto. Una rosa più snella fa risparmiare sul monte ingaggi, e permette di investire al meglio il budget per i nuovi acquisti. Così, invece che dilapidare su più operazioni tutto il capitale, la dirigenza interista potrebbe investire in pochi acquisti mirati e funzionali al progetto del Mancio.
TANKING MADE IN ITALY – Certo, la provocazione è ovvia, e in quanto tale va presa con le pinze. Ma le motivazioni sono concrete, e questa sorta di versione Made in Italy del Tanking (termine coniato nel Basket Nba per indicare chi perde apposta, in modo da avere più chance di ottenere la prima scelta al Draft) potrebbe clamorosamente funzionare. In caso di esito positivo l’Inter vivrebbe finalmente una stagione da protagonista dopo anni di anonimato; in caso contrario, invece, i tifosi della Beneamata avrebbero già lo striscione giusto da esporre a San Siro.