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Inter-Milan, il derby della Milano che non emoziona

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Mexes e Juan Jesus si affronteranno nel derby di domenica

Il clima derby impazza per le vie di Milano. O forse no. A pensarci bene, la sfida tra le due milanesi non è quella di una volta. E la tentazione di impiegare la serata di domenica in un’attività differente dal seguire il match è ormai fortissima.

SPETTACOLO – Diciamoci la verità, a livello di partecipazione emotiva il derby è sempre il top. O almeno, lo è stato molto spesso. Ma l’importanza della partita e l’effetto che ha sui tifosi è talmente devastante da trasformare anche gli allenatori più offensivi in strateghi e amanti del contropiede. Così accade che i 90 minuti scivolino via con poche azioni e tante interruzioni di gioco. La tentazione di cambiare canale è spesso forte, soprattutto negli ultimi anni. Il palinsesto di domenica sera proverà ad aiutarvi a rimanere sul match. Sconfiggetelo con un bel film. Persino il “Maurizio Costanzo show” potrebbe avere più intrattenimento di questo Inter-Milan.

Joel Obi, autore del gol del pareggio nel derby all'andata

Joel Obi, autore del gol del pareggio nel derby all’andata

SOGNI D’ORO – Se guardate il derby da tifosi, lo fate a vostro rischio e pericolo. Perché o non ricordate le sfide di qualche anno fa, quando da una parte giocavano Thiago Silva e Maldini e dall’altra Samuel e Lucio, oppure penserete che la Madonnina guardi abitualmente coppie di centrali come Mexes-Rami e Ranocchia-Juan Jesus. E se siete tifosi con una buona memoria, la vostra mente non si spegnerà una volta che cercherete di dormire. Ma perché ora decidono Menez e Obi? Domande del genere non hanno una risposta. Meglio guardare un film e riuscire ad avere sonni tranquilli. Senza difese da incubo.

CLASSIFICA – Avete notato che in questa stagione non ci sono più quelle polemiche tra nerazzurri e rossoneri? Niente frecciatine, poche battute sulla condizione altrui, meno sfottò. Un occhio alla classifica e il motivo è chiaro. Quello di domenica non è neanche un big match, a pensarci bene. La nona contro la decima, con la possibilità (al massimo) di raggiungere il settimo posto. Potrebbe benissimo essere un Palermo-Genoa piuttosto che il derby della Madonnina, senza nulla togliere alle due squadre citate. La stracittadina di domenica sarà una delle più povere della storia, graduatoria alla mano. E i progetti delle due società finora si stanno rivelando al limite del fallimentare.

BRIOCHE SENZA POLEMICHE – Il nervosismo, l’agonismo, la risonanza mediatica di questo incontro non possono che essere amplificate in un evento del genere. Pensate quanto sarebbe bello lunedì mattina fare la vostra colazione al bar senza essere coinvolti nella discussione sull’arbitraggio della sera precedente. “Mi dispiace, non ho visto la partita”. E in un attimo vi siete evitati di essere tirati in ballo sui soliti discorsi riguardo il fuori gioco, la prospettiva e la squadra di prescritti. Brioche e cappuccio verranno mangiati in tutta tranquillità, qualunque sia stato il risultato finale. Se la barista è donna fate anche un figurone.

NIENTE TISANE – E poi siamo sinceri, quante volte in questa stagione avete davvero festeggiato al triplice fischio? Queste milanesi non piacciono, non divertono, non vincono. Qualcuno gettò il televisore dalla finestra dopo il rigore sbagliato da Materazzi contro il Siena nel 2008: se ha seguito questa stagione probabilmente ha pagato alla Sony lo stipendio di tutti i dipendenti italiani. Niente tisane a fine partita per calmare i nervi, nessuna necessità di inveire contro il mister che ha sbagliato il cambio o El Shaarawy che ha fallito un gol facile facile. Se le vostre morose hanno letto quest’articolo, siete fregati. Ma se ci pensate bene, almeno cinque motivi per andare al cinema a vedere un bel film ci sono. L’ennesimo episodio dell’eterna lotta tra il biscione e il diavolo rischia di avere pessime recensioni.

Sono Davide Terraneo, studente di 19 anni diplomato al liceo classico. Ho praticato tennis, calcio e atletica e sono un appassionato di ciclismo. Da maggio 2014 sono un arbitro FIGC. Scrivo per passione e per raccontare le emozioni e i valori che lo sport trasmette a chi lo pratica e a chi lo segue.

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