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Juventus-Monaco e un Alex Del Piero principesco

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La splendida punizione di Del Piero contro il Monaco nel 1998

1 Aprile 1998. Il Delle Alpi di Torino è gremito in ogni ordine di posto. I tifosi attendono da mesi, speranzosi di centrare l’incredibile filotto di tre Finali di Champions consecutive e di vendicare quella persa l’anno precedente contro il Borussia Dortmund. La semifinale pone di fronte il Monaco di Jean Tigana che annovera tra gli altri Sagnol, Barthez e i giovanissimi Thierry Henry e David Trezeguet. La Juventus è guidata da Marcello Lippi che, sigaro alla bocca, è in procinto di vincere il terzo Scudetto da condottiero bianconero. L’undici iniziale della Vecchia Signora evoca ricordi irripetibili: in porta c’è Peruzzi, in difesa Torricelli, Montero, Iuliano e Pessotto, a centrocampo Davids, Deschamps e Di Livio, poi Zidane a sostegno della coppia Inzaghi-Del Piero. Alla fine sarà una serata da “notti magiche” che i tifosi della Juve ricorderanno per sempre. E, catapultati nel 2015, al cospetto di un altro Juve-Monaco (quello di stasera valido per l’andata dei Quarti di Champions) una serata dallo speciale retrogusto amarcord.

Alessandro Del Piero, quel giocatore fantastico che due anni prima alzava al cielo di Tokyo la Coppa Intercontinentale dopo aver alzato al cielo di Roma la Coppa Campioni, è il mattatore assoluto della partita. Al 34′ del primo tempo sblocca il punteggio con un calcio di punizione dei suoi: parabola perfetta a scavalcare la barriera e ad insaccarsi alle spalle di Barthez. Al 40′ il Monaco è costretto al cambio per l’infortunio di Pignol: al suo posto entra Da Costa. Proprio lui, cinque minuti dopo, pareggia sugli sviluppi di un calcio d’angolo, complice una deviazione di Torricelli. E’ 1-1. Ma è solo un preambolo dell’apoteosi del Pinturicchio. Due minuti dopo, infatti, all’ultimo secondo prima dell’intervallo, Zidane salta il portiere e viene affossato: per l’arbitro Levnikov è rigore. Dal dischetto Del Piero non perdona e rimette la Juve in vantaggio: 2-1 e tutti negli spogliatoi.

Ad inizio ripresa Lippi inserisce Birindelli per Pessotto e Conte per Torricelli. Al 62′ è ancora rigore per la Juve: Martin, che due minuti dopo lascerà il campo ad Henry, stende Davids. Ancora una volta Del Piero è glaciale e manda a farsi benedire Barthez. E’ 3-1 ed è un grande Alex. Il Monaco sembra arrendersi: la Juve inserisce Tacchinardi, i francesi rispondono con Carnot. Ma non serve a nulla. All’ 88′ Zinedine Zidane realizza il 4-1 con un preciso destro dal limite dell’area di rigore, dopo un passaggio proprio di Del Piero. E’ l’ultimo atto di una partita perfetta, che da alla Juve una seria ipoteca per la Finale.

Le analogie tra la situazione bianconera del 98 e quella odierna sono innumerevoli. Di fronte c’è la stessa squadra il Monaco, piena ora come allora di giovani talenti ed esperti calciatori. Come nel 1998, si giocherà prima a Torino e poi nel Principato. Come nel 1998 i bianconeri partono favoriti. Come nel 1998, soprattutto, i bianconeri si affidano a un numero 10 capace di fare la differenza: prima era Del Piero, ora è Carlitos Tevez. No, non sarà la stessa cosa. Ma poco importa. Perchè l’analogia più bella, quella più attesa è che la Juventus è tornata a giocare partite del genere. La Juventus è tornata la Juventus.

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