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Cronaca

“Guarire” gli omosessuali: Obama dice no alla follia travestita da medicina

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Barack Obama

“Come parte del nostro impegno per la protezione dei giovani americani, questa amministrazione sostiene gli sforzi per mettere al bando l’uso della terapia di conversione per i minori”. Con queste parole, pubblicate sul New York Times e scritte dalla stretta collaboratrice Valerie Jarrett, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è (finalmente) sceso in campo contro una delle più tenaci sacche di resistenza del medioevo ancora presenti sul suolo americano: la convinzione che l’omosessualità sia una malattia, e che le persone “contagiate” possano essere guarite. Al centro del mirino è la cosiddetta terapia di conversione, detta anche terapia di riorientamento sessuale, cioè quel metodo a cavallo fra psicoanalisi, fanatismo religioso e vera e propria ignoranza che in America è il famigerato cavallo di battaglia del movimento degli ex-gay.

Leelah Alcorn

Leelah Alcorn

NON E’ MORTA INVANO – La dura presa di posizione di Obama, scrive il quotidiano re dei premi Pulitzer condividendola in pieno, trae spunto dalla vasta risonanza internazionale provocata dalla vicenda di Leelah Alcorn, la transgender – Joshua Ryan all’anagrafe – di 17 anni che lo scorso 28 dicembre trovò nel suicidio l’unica via di fuga alle terapie “riabilitative” imposte dalla sua famiglia, assidua frequentatrice della Chiesa di Cristo di Cincinnati, Ohio. Il lungo biglietto d’addio, pubblicato sul suo blog di Tumblr alcune ore dopo il tragico gesto, ha commosso l’opinione pubblica americana (la petizione in onore di Leelah pubblicata sul sito della Casa Bianca ha già raccolto più di 120mila adesioni), e ora sono in molti a chiedersi quale diritto di cittadinanza possa essere riconosciuto a una “terapia” che include pratiche come la preghiera di gruppo e l’esorcismo. Obiettivo di Obama, aggiunge il New York Times, è quello di arrivare a un bando Stato-per-Stato, perchè la via della legge federale appare molto più difficile da praticare.

DALLA LETTERA DI LEELAH ALCORN“Quando avevo 14 anni, ho imparato cosa significava essere transgender e ho pianto di felicità. Dopo 10 anni di confusione avevo finalmente capito chi ero in realtà: sono andata subito a dirlo a mia madre, la quale ha però reagito molto negativamente, dicendomi che si trattava di una fase, che io non sarei mai potuta diventare una vera ragazza, che Dio non fa errori, che io avevo quindi torto. Se c’è qualche genitore che sta leggendo questa lettera, è pregato di non dire mai una cosa simile ai suoi figli. Anche se sei cristiano o sei contro le persone transgender, non devi mai dire a nessuno parole simili, in particolare se si tratta di vostro figlio. Questo non farà altro che creare odio. Questo è esattamente quello che ha fatto a me”.

VADE RETRO, FANATISMO“La terapia di conversione – si legge su Wikipedia – è un metodo inteso a cambiare l’orientamento sessuale di una persona dall’omosessualità originaria all’eterosessualità, oppure ad eliminare o quantomeno ridurre i suoi desideri e comportamenti omosessuali. (…) Tutte le maggiori organizzazioni per la salute mentale hanno espresso preoccupazioni al riguardo di questi trattamenti. (…) Le linee guida etiche delle maggiori organizzazioni americane per la salute mentale variano da inviti ammonitori sulla sicurezza e l’efficacia di queste pratiche e sui pericoli dei pregiudizi ad essa associati (American Psychological Association), alle raccomandazioni rivolte ai medici professionisti di astenersi dall’utilizzare il trattamento (American Psychiatric Association) o dall’indirizzare i pazienti ad altri medici che ne facciano uso (American Counseling Association)”.

Insomma, nell’America del 2015 d.C. sono ancora numerosi quelli che considerano l’omosessualità un difetto e si adoperano con ogni mezzo per estirparlo. Considerato ciò, e ben al di là dell’atteggiamento fin troppo tollerante della scienza ufficiale, pare evidente che i veri malati siano proprio costoro, ma le cose non stanno così: qui non si tratta di persone sofferenti, diciamolo a chiare lettere, ma di puri e semplici cretini, e per questo genere di magagna – purtroppo per loro e per noi – non esiste conversione.

Enrico Steidler

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