Ricordate “Shining” di Stanley Kubrick e la terrificante sequenza degli ascensori? Le porte si aprono, e una cascata di sangue si abbatte impetuosa sulla hall dell’Overlook Hotel
, paradiso per nababbi edificato sul sito di un cimitero indiano. Il male che si fa torna sempre in faccia, quindi, sia nella fiction che nella realtà, e potete stare certi che anche per la Fifa, prima o poi, si apriranno le porte dell’ascensore. Ma con una differenza: su Joseph Blatter & Co. non si abbatterà una semplice cascata, ma un intero oceano.

Theo Zwanziger (Comitato esecutivo Fifa)
TSUNAMI DI SANGUE – Più di 1200: ecco, aggiornato allo scorso febbraio grazie a un’inchiesta del Daily Mirror, il numero degli operai morti sui cantieri del mondiale qatariota. I lavori sono ancora in corso, naturalmente, e il cimitero su cui vengono costruiti i lussuosi templi dedicati al dio Pallone è quindi destinato a ingrandirsi a dismisura. Non sarebbe necessario, ma per dare un’idea delle dimensioni di questo orrore basta dare un’occhiata ad alcuni punti di riferimento. Pechino 2008: 6 morti (stime ufficiali cinesi, maneggiare con cautela); Sudafrica 2010: 2; Londra 2012: 0; Soči 2014: 60 (stime ufficiali russe, vedi alla voce Pechino); Brasile 2014: 8; Russia 2018: 9. “La situazione dei diritti umani resta critica“, ha detto ieri Theo Zwanziger inzuppando le parole nella melassa. “Io rimango scettico – ha poi aggiunto l’ex presidente della Federcalcio tedesca e membro del comitato esecutivo della Fifa – fino a quando non ci sarà una commissione di controllo indipendente. Il Qatar promette molto ma fa pochi passi in avanti”. Toh, ma guarda: proprio come la Fifa.
LE PIRAMIDI DEL QATAR – Sono quasi tutti nepalesi, indiani e pakistani, lavorano in condizioni disumane per meno di un euro all’ora e muoiono come mosche: quasi 200 nepalesi solo nel 2014, ad esempio, di cui 123 per infarto, 38 per un incidente stradale (!) e 22 sul cantiere. Più i 10 suicidi. Se il governo del calcio mondiale fosse degno della benchè minima considerazione, queste cifre – per non parlare delle cause – sarebbero più che sufficienti a troncare immediatamente ogni losca attività della baracca tritacarne, ma la Fifa è quello che è, purtroppo, e i faraoni dell’Emirato ne approfittano. Tanto a crepare non sono degli uomini, ma degli schiavi.
“Operai morti per gli stadi? – disse due mesi or sono il presidente della Fifa – “Non dipende da noi”. Ok, bravo Blatter: ora vallo a dire agli ascensori.
Enrico Steidler