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Gervinho mio, benché ‘l parlar sia indarno
La Roma non va, non va più. La macchina da guerra della scorsa stagione si è bloccata, ed anche la squadra disinvolta ed autorevole che abbiamo ammirato nelle prime uscite stagionali sembra soltanto un ricordo lontano. Ieri, nell’ennesimo pareggio di questo 2015, uno dei grandi protagonisti della Roma che fu ha completamente tradito le attese. Stiamo parlando di Gervinho, autore di una prestazione ben al di sotto dei suoi standard
LA COPPA D’AFRICA- Da quando è tornato dalla vittoriosa esperienza in Coppa d’Africa, in cui è stato tra i protagonisti del successo della Costa d’Avorio, Gervinho non è stato in grado di offrire quelle soluzioni alternativa che garantivano alla squadra di Rudi Garcia una notevole dose di imprevedibilità. Certo, sono trascorse appena tre partite dal rientro, però l’impressione è che l’ivoriano sia ben lontano dalla forma migliore.
PEDINA FONDAMENTALE- Garcia, e tutti i tifosi, sanno bene quanto sarebbe fondamentale che Gervinho tornasse a devastare le difese avversarie. Contro il Verona, specie nella ripresa, i giallorossi hanno ampiamente tenuto il possesso palla, ma sono mancate le accelerazioni decisive del numero 27, che non è mai riuscito a saltare l’uomo. Un limite significativo, proprio in un momento in cui il gioco latita, e nessuno sembra avere il coraggio di assumersi delle responsabilità importanti (a parte il leggendario Totti).
GLI OBIETTIVI– La stagione della Roma è ad un grosso bivio. Da un lato, la possibilità di lottare ancora per traguardi importanti, dall’altra la prospettiva di rimanere ancora una volta con un pugno di mosche in mano. Contro il Feyenoord servirà il miglior Gervinho, autore del gol all’andata, ma anche di una prestazione appena sufficiente. Solo con un Gervinho in grande spolvero la Roma può sognare un finale di stagione importante. In una squadra senza idee, un eccentrico come l’ivoriano è una carta che Garcia non può permettersi di non sfruttare.