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Cagliari, Giulini ha avuto ragione: Zola ha una media da salvezza

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Gianfranco Zola, tecnico del Cagliari impegnato nella lotta salvezza

Per essere un esordiente su una panchina di A, non se la sta cavando male. Gianfranco Zola ha portato una boccata d’ottimismo al Cagliari, sconvolto dall’imperfetta tempesta Zeman. I numeri gli danno ragione: se il campionato fosse iniziato dopo la sedicesima giornata, turno dell’esordio del tecnico di Oliena, il Cagliari sarebbe salvo. Le statistiche lasciano spesso il tempo che trovano, è vero, ma offrono delle indicazioni utili per spiegare il cambio di passo dei sardi, ora lanciati nella corsa per non retrocedere.

Godfred Donsah, protagonista della rinascita del Cagliari

Godfred Donsah, protagonista della rinascita del Cagliari

PER UN PUGNO DI PUNTI – I numeri, illustrati nella loro freddezza, tracciano un solco tra Zola e Zeman. Il sardo ha la meglio su quasi tutti i piani. Prima di tutto i punti raccolti. Magic Box ha conquistato otto punti (figli di due successi, due pareggi e tre sconfitte) in sette giornate, mentre il boemo ne aveva portati a casa undici in quindici incontri. La media di Zola è di 1,1 punti a partita, quella di Zeman 0,7. Il Cagliari post zemaniano ha fatto meglio di tutte le rivali nella lotta salvezza: Chievo, Empoli e Verona, attualmente appaiate in classifica, hanno una media di 1,04 punti a partita, mentre l’Atalanta, quartultima, ha raccolto un punto ad incontro. Differenze sottili, quasi impercettibili, ma il discorso cambia se non si considera la disfatta di Palermo (Zola fu accolto in Serie A da un fragoroso 5-0), sulla quale il tecnico ha avuto ben poche responsabilità (aveva preso in mano la squadra da pochi giorni). Senza quella sconfitta, la media punti sale a 1,3. Mica male per un esordiente. 

IL PROBLEMA È LA DIFESAAnche il raffronto dei gol fatti e subiti porta elementi in favore di Zola. Il tanto bistrattato attacco (in ogni caso non privo di responsabilità) ha messo a segno nove reti, subendone quattordici (pesa, ancora una volta, la cinquina di Palermo). La media gol fatti è di 1,2 (superiore ai numeri raccolti da Atalanta, Verona, Chievo ed Empoli), mentre quella dei subiti è di 2 (1,5 se si esclude Palermo). Il secondo fattore è il più preoccupante: solo il Verona di Mandorlini ha fatto peggio (media di 1,8 gol subiti a partita, molto vicina all’1,9 dello Zeman di Cagliari). La considerazione che ne se può trarre è la seguente: il Cagliari di Zola non segna molto ma ha una media sufficiente per salvarsi (l’1,9 di Zeman è inavvicinabile), mentre continua ad incassare troppi gol. Se vorrà abbandonare il terzultimo posto, Magic Box dovrà lavorare principalmente su quest’aspetto, ma il bilancio provvisorio, dopo sette partite, è più che positivo. Giulini, fin qui, ha avuto ragione. Inutile domandarsi se Zeman avrebbe fatto meglio con la rosa rinnovata dopo gennaio: il Cagliari è questo, prendere o lasciare. E può salvarsi. Eccome se può salvarsi.

@antoniocasu_

 

 

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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