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Clamoroso, Blatter accusa la Germania di aver truccato l’assegnazione dei Mondiali 2006

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Il presidente Fifa Joseph Blatter
Il presidente Fifa Joseph Blatter

ZURIGO, 16 LUGLIO – Nessun italiano che si rispetti potrà mai dimenticare questa data: 9 luglio 2006. Per i pochi dubbiosi che si staranno ancora chiedendo cosa mai successe di così importante in questo giorno, risponderemo con un’immagine: il capitano della nazionale azzurra di calcio, Fabio Cannavaro, futuro Pallone d’oro nello stesso anno, alza in alto nel cielo di Berlino la coppa più prestigiosa, quella che ti consacra quale squadra più forte del pianeta, la Coppa del Mondo. E’ vero, il 9 luglio è passato da una settimana circa e non siamo qui a voler celebrare la data della vittoria. Ciò che ci interessa rimarcare piuttosto è la sede del trionfo, quella Berlino capitale di Germania che dal 2006 non fa altro che rievocare nelle menti dei tifosi azzurri ricordi così dolci. Sliding doors: è il giorno 9 giugno 2006 e lo stadio di inaugurazione della diciottesima edizione dei mondiali di calcio è quello di Johannesburg, in Sudafrica. Ora staremmo qui a raccontare tutt’altra storia, tutt’altri incontri. Ed io non sarei qui a scrivere queste parole.

LE ACCUSE DI BLATTER – Arriviamo al punto. In un’intervista apparsa quest’oggi sul quotidiano SonntagsBlick, il presidente della Fifa, Joseph Blatter (insomma, non proprio l’ultimo arrivato) ha gettato una luce sinistra sull’assegnazione dei mondiali di calcio del 2006 alla Germania. Siamo nel 2000 e le Nazioni favorite ad ospitare i mondiali in programma sei anni dopo sono principalmente due: Germania e Sudafrica. Come andò a finire tutti lo sanno ma come si arrivò a quel risultato resta tuttora un mistero. Stando alle parole che Blatter ha rilasciato al giornale svizzero “al momento della votazione qualcuno lasciò la sala, determinando un 10 a 9 per la Germania anzichè un 10 pari tra tedeschi e Sud Africa“. E alla domanda “Presume che abbiano comprato quel voto?”  ha risposto “No, faccio solo delle constatazioni“. Il delegato in questione era il rappresentante neozelandese Charles Dempsey, che lasciò la seduta in circostanze mai del tutto chiarite. Le accuse sono di quelle pesanti, destinate a far discutere ancora a lungo, mentre tempestiva è arrivata la replica della Federazione tedesca. Wolfgang Niersbach, presidente della Federcalcio, vice di Franz Beckenbauer, allora a capo dell’organizzazione del Mondiale 2006, non ha nascosto tutta la sua indignazione per l’intera vicenda e tramite le pagine della Bild ha rimandato le accuse al mittente: “Non posso proprio comprendere le dichiarazioni e le allusioni di Sepp Blatter. Sbaglia già nel risultato. Fu 12 a 11 per noi e non 10 a 9. E fu decisivo che gli otto europei avessero votato compatti per noi“. Il cielo è un pò più scuro ora sopra Berlino.

A cura di Giuseppe Mimmo

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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