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Un anno di sport: novità e addii in Formula 1

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Hamilton campione del mondo: l'inglese doppia Rosberg ad Abu Dhabi

Il 2014 in Formula 1 ha visto la fine del dominio Red Bull e di Vettel dopo tre campionati consecutivi. A trionfare è stato Lewis Hamilton (secondo titolo dopo quello del 2008), mentre il titolo costruttori è andato per la prima volta alla Mercedes, macchina guidata dallo stesso Hamilton.
La maggiore innovazione tecnica del mondiale è stata l’ingresso di una nuova formula per i motori, con il ritorno del turbocompressore, per la prima volta dal 1988. l Kinetic Energy Recovery System (noto dal 2009 al 2013 come KERS, e dal 2014 rinominato ERS-K) è stato incorporato nel motore ed il suo utilizzo è stato incrementato. la sua funzione di fonte di energia supplementare è stata presa dall’introduzione dell’unità di recupero del calore Energy Recovery System (ERS). Per ciò che riguarda i punteggi, nell’ultima gara della stagione, i punti sono stati raddoppiati (sia per i piloti che per i costruttori) al fine di massimizzare la concentrazione fino alla fine della stagione. Inoltre è stato introdotto un nuovo trofeo, assegnato al pilota che ha conseguito il numero maggiore di pole position durante l’anno. Il suddetto titolo è stato vinto, a fine stagione, da Rosberg.

MERCEDES INARRESTABILI – Il mondiale è stato contraddistinto dal dominio delle Mercedes e da un testa a testa tra Hamilton e Rosberg risolto solo all’ultimo gran Premio, ad Abu Dhabi, a favore dell’inglese. Hamilton e Rosberg insieme hanno collezionato 18 pole su 19 (11 il tedesco e 7 l’inglese) 15 primi posti (11 Hamilton e 4 Rosberg) e 13 secondi (tre per il neocampione del mondo, dieci per il suo compagno di squadra).La scuderia tedesca ha messo tutti in riga grazie alla nuova F1 W05, che è risultata essere nettamente più competitiva delle rivali. La Mercedes si è quindi imposta come nuova leader del mondiale costruttori, sopravanzando la ex dominatrice Red Bull. Anche l’ex campione del Mondo, Vettel, ha dovuto passare la mano. Per lui, quinto posto generale nella classifica piloti con la miseria di tre terzi posti ed un secondo.

L’INCIDENTE DI BIANCHI – Il 2014 della Formula 1 è ricordato anche per il terribile incidente accorso al pilota francese della Marussia, Jules Bianchi. Il 5 ottobre, nel corso del Gran Premio del Giappone, a causa della pioggia abbattutasi sul circuito, Bianchi è uscito di pista ed ha impattato contro una gru mobile presente sul tracciato per rimuovere la Sauber di Adrian Sutil,che era uscito il giro precedente nello stesso punto. Bianchi è stato, immediatamente trasportato in ospedale, privo di conoscenza tramite ambulanza per garantirgli le necessarie cure di rianimazione.
Ad oggi il pilota francese è ancora in ospedale, in stato di incoscienza, ma respira da solo. Le sue condizioni sono stabili.

Passaggio di consegne in Ferrari: Alonso lascia, arriva Vettel

Passaggio di consegne in Ferrari: Alonso lascia, arriva Vettel

FERRARI SHOCK – Per la Ferrari il 2014 è stato l’anno delle delusioni sportive e degli addii. Il mondiale di formula 1 2014 era partito con prospettive di titolo o, perlomeno, di lottare il più a lungo possibile per l’obiettivo più prestigioso. Niente di tutto questo è avvenuto. La rossa è partita in modo discreto con Alonso che, nei primi due Gran Premi, ha realizzato due quarti posti, in Australia e Malesia. Con il passare delle corse, però, la Ferrari ha accusato sempre più difficoltà nel tenere testa agli avversari con il pilota spagnolo che, alla fine, è finito solo due volte sul podio in stagione (o in quello di Ungheria). Peggio di Alonso fa Raikkonen il cui massimo risultato è un quarto posto nel Gran Premio del Belgio. Prima e dopo molti piazzamenti a due cifre. Quella che doveva essere la “coppia d’oro” della Formula 1 2014 si rivela, quindi, un fragoroso flop. Alla base di questo fallimento vi sono problemi mai risolti nella costruzione della F14 T: dalla scarsa aerodinamicità della vettura, a difetti di potenza e trazione.

L’ANNO DEGLI ADDII – Questi eclatanti errori hanno fatto sì che molte teste siano cadute in questa annata. Il primo a essere sollevato dall’incarico è stato Stefano Domenicali che ha lasciato la sua carica di Team principal della scuderia italiana, per essere sostituito da Marco Mattiacci. Ancora più clamoroso è stato l’addio di Luca Cordero di Montezemolo. In aperta polemica con Marchionne (che aveva avuto parole dure sull’operato di quest’anno da parte della dirigenza Ferrari), Montezemolo annuncia le sue dimissioni da presidente il 7 settembre. Il 13 ottobre, alla fine dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della nascita della Ferrari, l’ex presidente di Confindustria lascia il suo incarico a Sergio Marchionne. Tocca poi ad Alonso abbandonare la Rossa per essere sostituito da Vettel. Lo spagnolo abbandona il cavallino il 20 novembre, dopo quattro stagioni e nessun titolo. Quattro giorni dopo Marco Mattiacci viene sollevato dal suo incarico di Team principal e sostituito da Maurizio Arrivabene. La rivoluzione in seno alla rossa si è conclusa il 17 dicembre con Pat Fry e Nikolas Tombazis che hanno lasciato gli incarichi di Direttore tecnico ed capo progettista.

Davide Luciani

Giornalista, web content e SEO Copywriter. Sono una delle firme storiche di Sportcafe24. e da oltre 10 anni vi racconto storie di sport e indiscrezioni di calciomercato

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