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Okaka ed El Shaarawy: simili, ma non uguali

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Okaka, una delle noti più liete della Sampdoria

Tutti e 2 in astinenza da gol, tutti e 2 giovani (uno 25 anni, l’altro 22). Entrambi hanno un po’ d’africa nelle vene (da una parte la Nigeria, dall’altra l’Egitto), entrambi si chiamano Stefano ed entrambi hanno avuto un periodo di “decadenza” nella loro carriera da calciatori. Le similitudini tra Okaka ed El Shaarawy sono molte, ma si fermano però qui.

LA FACCIA FELICE… – Okaka sta attraversando un ottimo momento, merito anche della grande stagione disputata dalla Sampdoria fino ad ora (terza in classifica a pari punti con l’Udinese), ma il suo pallottoliere segna sempre 1, cosa che ad un attaccante fa sempre storcere un po’ il naso. Ma il giocatore blucerchiato, a differenza di El Shaarawy, è diventato un cardine della sua squadra, e anche senza tante reti all’attivo, fa valere il suo peso in fase offensiva e non solo. Inoltre, anche se messa in maniera un po’ cruda, non ha mai goduto della pazienza e della fiducia quasi infinita da parte delle sue ex squadre, come invece sta capitando da ormai 2 anni e mezzo al faraone nel Milan. Dopo aver fatto la sponda tra la Roma e varie società, rientrando dai prestiti per poi essere ceduto la sessione di mercato successiva (giocando in questo modo nel Modena, nel Brescia, nel Fulham, nel Bari, nel Parma, allo Spezia e poi finalmente alla Sampdoria), Okaka sembra aver trovato la tranquillità in quel di Genoa, dove si è anche guadagnato la stima del suo allenatore, Mihajlović.

…E LA FACCIA TRISTE – El Shaarawy, che tra l’altro ha compiuto gli anni il 27 ottobre, ha invece girato poche squadra, passando dal Genoa al Padova, per poi essere acquistato dal Milan. Il primo anno, dopo un girone di andata ad altissimi livelli, il giovane rossonero si è perso, e da allora non è più tornato il giocatore di una volta, salvo far vedere qualche sprazzo di tanto in tanto. Sono ormai 2 anni e mezzo che in molti si augurano un ritorno ai vecchi fasti, ma El Shaarawy manca sempre all’appuntamento. Anche quest’anno i rumors cominciano già a serpeggiare, e il faraone appare non solo insicuro di se, ma delle volte anche triste, complice ancora il fatto di non aver ancora segnato un gol, o come quando si è sentito ingiustamente relegato in panchina da Inzaghi nella gara contro il Chievo.

Tra Okaka ed El Shaarawy il gol non è insomma di casa, ma entrambi sono la doppia faccia della stessa medaglia: uno pilastro della Sampdoria, l’altro che invece era stato annunciato come punto di partenza per il nuovo Milan, ma che è sempre più lontano dall’esserlo davvero.

 

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