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Stramaccioni 2 la vendetta: e Mazzarri resta a guardare
Con un Udinese così competitiva e in grande spolvero, molti nerazzurri si staranno chiedendo se è stata una mossa saggia scacciare così presto Stramaccioni dalla guida della formazione di Milano. I friulani si ritrovano terzi in classifica, un punto sopra proprio all’ex squadra di Strama. Col senno di poi forse sarebbe servito un po’ più di coraggio da parte di chi di dovere nel puntare su un tecnico giovane, estremamente preparato e capace di esprimere un ottimo calcio. “Bene Bene!” direbbe Cassano, peccato che la panchina non sia più quella nerazzurra.
RISULTATI POSITIVI FINCHE’ LA ROSA HA RETTO – Strama era al centro di un progetto interessante e moderno, che aveva già iniziato a dare i suoi frutti. Pochi ricordano dov’era l’Inter a novembre (prima che una serie di infortuni flagellasse la rosa): seconda, ad un punto dalla Juve monstre di Antonio Conte e reduce dalla vittoria allo Juventus Stadium (prima squadra a battere la Vecchia Signora nel nuovo stadio dopo un anno e mezzo dall’inaugurazione). Un progetto che Moratti, primo sponsor del tecnico romano, non ha avuto il coraggio di portare avanti, preferendo il classico “tagliategli la testa!” dopo una serie di risultati negativi.
PROGETTO GIOVANI – Con Stramaccioni si era iniziato un’importante opera di ringiovanimento della rosa: in questa ottica è nata l’idea di portare a Milano Kovacic, sponsorizzato proprio da Strama. Inoltre si stava sviluppando l’idea di creare un vero e proprio ponte tra la Primavera (vecchio incarico dell’allenatore) e la prima squadra. Se Strama fosse rimasto si sarebbe vista fin da subito un’Inter più giovane, spregiudicata e offensiva.
IL GIOCO – L’Inter di Stramaccioni ha mostrato a grandi tratti un gioco spettacolare e offensivo, cosa che difficilmente si è vista con Mazzarri. Strama è stato il grande ideatore del tridente pesante (Cassano-Milito-Palacio). Il tecnico romano ha inoltre dimostrato grande duttilità tattica, svariando dalla difesa a 4 a quella a 3 a seconda dell’avversario da affrontare. Con Stramaccioni, inoltre, si era riusciti a rivalutare giocatori in passato ai margini come Alvarez, brillante come mai si era visto con la maglia nerazzurra.
IL LIKE DI THOHIR – Se le voci che circolano sono vere, Moratti ha deciso di licenziare Stramaccioni e assumere Mazzarri senza consultare Thohir, all’epoca non ancora presidente dell’Inter ma unico vero potenziale acquirente (si era nelle fasi finali della trattativa). Possiamo affermare con relativa sicurezza che Thohir avrebbe amato Strama, simbolo di gioventù e cambiamento.
Stramaccioni e l’Inter si sono comunque lasciati bene: un arrivederci più che un addio, se si trattasse di un calciatore si potrebbe parlare di prestito “per fare esperienza”. Chissà, magari un giorno Strama siederà di nuovo sulla panchina dell’Inter e, infortuni permettendo, ci farà vedere ci che pasta è fatto.
Jacopo Gino