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Albania, De Biasi eroe nazionale: rispolvera il catenaccio e batte il Portogallo

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Da una parte Pepe, dall’ altra Mavraj. Da una parte Nani, dall’ altra Roshi. Da una parte Moutinho, dall’ altra Kukeli. Il primo pensiero di ogni tifoso di calcio che si rispetti è: non c’è partita. Sbagliato. Quello che è successo nel Gruppo I delle qualificazioni a Euro 2016 ha dell’ incredibile. L’Albania (per intenderci quella di Mavraj, Roshi e Kukeli) ha battuto 1-0 il ben più blasonato Portogallo. Il risultato, a dir poco sorprendente, prende dimensioni utopistiche se si considera che la vittoria non è solo vittoria, ma è addirittura esterna. Il miracolo, comunque, ha un nome ed un cognome: Gianni De Biasi.

Il merito è tutto del tecnico italiano, alla guida della nazionale albanese dal 2011. Per l’occasione, che De Biasi ha per propria ammissione definito “storica”, il mister ex Torino, Udinese, Brescia, Spal e Vicenza ha rispolverato un vestito vecchio ma buono per qualsivoglia circostanza: il tanto amato catenaccio.

CATENACCIO, AMORE MIO… Il cosiddetto gioco all’italiana, imperniato su una tattica difensivista e sulle fatidiche (nonchè fatali) ripartenze, è stato nell’ ultimo decennio aspramente criticato. Si dice che non sia adatto ai canoni del calcio moderno e che se i nostri club continueranno ad attuarlo, si andrà incontro al baratro. E sia. Ma la vittoria di De Biasi ci permette di aprire una piccola parentesi. Magari sarà superato, ma guai a denigrare il nostro calcio. Dire “gioco all’italiana” non dev’essere un insulto, bensì un modo di classificare le diverse tipologie tattiche. Allora, come “il gioco alla Guardiola”, quello “alla Sacchi” o quello “dell’ Olanda di Cruyff”, il nostro catenaccio e ripartenze potrà essere più o meno condivisibile.

Detto ciò, l’impresa dell’ Albania di capitan Cana (altra conoscenza del nostro calcio) resterà indelebile. Ok, in campo non c’era CR7. Ma De Biasi assicura: “Magari con lui in campo avremmo vinto lo stesso“. Magari anche no. Nel frattempo, tuttavia, Gianni De Biasi si gode la nomina di eroe nazionale. Dopo tanta gavetta in provincia, un pò di gloria è più che meritata.

Antonio Fioretto (@FiorettAntonio)

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