Calcio Estero
La…pac(h)e è fatta: il ritorno di Re Carlitos a Manchester
MANCHESTER, 23 MARZO – E’ bastata poco più di una mezz’ora a Carlitos Tevez per riprendersi il City. In una partita fondamentale, l’argentino, con il benestare di Mancini e dei tifosi, è tornato in campo dopo 6 mesi di fuoco ed è stato subito decisivo. Tutti i problemi adesso non sono che un lontano ricordo.
VOGLIA DI ANDARE VIA– La vittoria in FA Cup e il raggiungimento del terzo posto non erano bastati a convincere Tevez. Infatti l’argentino, più di una volta, aveva chiesto alla società inglese di essere ceduto ottenendo un secco no come risposta. Eppure la stagione era stata strepitosa, anche a livello personale: l’Apache diventa prima capitano dei citizens e poi si aggiudica con 21 gol il titolo di cannoniere nella Premier League 2009/2010 (a pari merito con Berbatov) . Tuttavia, l’aria di Manchester diventa irrespirabile e l’argentino cerca in un tutti i modi di andar via ma senza risultati.
MONACO, LE MULTE E A CENA CON GALLIANI – A malincuore Tevez è costretto a restare a Manchester: gioca poco e male, insomma il lontano parente del fenomeno visto l’anno precedente. Il 27 Settembre 2011 è la data della “rottura” con il Mancio. A Monaco, in una partita del girone di Champions League, sul risultato di 2-0 per il Bayern, l’Apache rifiuta di entrare in campo. Poco dopo un Mancini furibondo afferma che Tevez non giocherà mai più nella sua squadra. A quel punto, il giocatore lascia con più di qualche conflitto irrisolto (esose multe ai suoi danni) Manchester per ritornare in Argentina. Nel frattempo, Galliani fiuta la bontà dell’affare e si assicura a cena il si dell’argentino e del suo agente Kia Joorabchian. Solo un clamoroso colpo di scena, ossia una telefonata inaspettata di Berlusconi, blocca la conclusione dell’affare.
MANCINI, LA PACE E L’ASSIST – Sfumato il passaggio al Milan, Tevez ritorna in Inghilterra. Dopo aver trascorso alcune settimane ad allenarsi duramente e a giocare partitelle con la primavera, l’Apache decide di fare un passo indietro e quindi di ricucire con Mancini. L’allenatore, cosciente del momento di difficoltà dei suoi, accetta il gesto dell’argentino e gradualmente lo fa rientrare in gruppo. Il 21 Marzo, il Mancio decide di portarlo in panchina e gli concede poco più di una mezz’ora nella gara contro il Chelsea. Il pubblico del City of Manchester lo applaude e lui ricambia l’affetto con una grande prestazione. Il modo migliore per fare la pace.
Michele Lestingi