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Ciclismo

Vuelta: Aru vince da fenomeno e conquista la Navarra

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Fabio Aru, protagonista di questa Vuelta

Non ci sono più aggettivi per definirlo: Fabio Aru è semplicemente un fenomeno. Lo scalatore sardo regala una gioia immensa ai tifosi italiani e conquista l’undicesima tappa della Vuelta, conclusasi al Santuario de San Miguel de Aralar. Le dimensioni dell’impresa sono legate alle difficoltà del percorso (era una delle frazioni più dure della corsa) e soprattutto ai nomi che ha lasciato alle sue spalle. I vari Valverde, Contador e Froome hanno assistito inermi allo show di un campione con la C maiuscola.

Nairo Quintana abbandona la Vuelta nel giorno del trionfo di Aru

Nairo Quintana abbandona la Vuelta nel giorno del trionfo di Aru

IL GIORNO DELLA RESA – È stata una tappa per cuori forti, e non solo grazie ad Aru. Nairo Quintana, tra i favoriti della vigilia, è stato costretto ad abbandonare la Vuelta dopo esser caduto al 20esimo chilometro circa. La corsa perde un grande protagonista. Il gruppo sfreccia sul percorso in Navarra a velocità forsennata. Nasce una fuga, composta – tra gli altri- da Kiryenka, Le Bon ed il nostro Favilli. L’ultimo ad essere ripreso sarà il bielorusso del Team Sky, assorbito dal gruppo dei migliori a 18 km dal traguardo. Come ampiamente prevedibile, è la scalata verso il Santuario de San Miguel de Aralar a decidere la tappa.

IL CUORE E L’INTELLIGENZA TATTICA – La salita è dura, durissima, con pendenze variabili fino al 13%. Ci provano in tanti, ma nessuno fa la differenza. Gesink e Martin tentano un allungo, ma non guadagnano più di quindici secondi. Il gruppo è tirato a mille da Cataldo, gregario di Froome, ma il suo capitano non è in giornata e rischia più volte di perdere le ruote dei più forti. Valverde e Contador prima si studiano, e poi si stuzzicano. Ci prova il primo, ma El Pistolero controlla agevolmente. La maglia roja prova a fare la differenza a 2 chilometri dal traguardo, ed è a quel punto che si affaccia in testa per la prima volta l’outsider che non ci si aspetta. Aru è tatticamente intelligentissimo, gestisce le forze come pochi al mondo, non lascia andare Contador e tenta un primo allungo. È una leggera folata di vento che prepara la tempesta. Un chilometro dopo, a mille metri dalla vetta, il sardo ci riprova, stavolta con grande decisione. Non ce n’è per nessuno. L’attacco è irresistibile per tutti, il gotha del ciclismo mondiale inchina la testa di fronte all’impresa di un giovane campione. Aru vince a braccia alzate, trattiene a stento le lacrime, quasi non ci crede.  Guadagna 7 secondi più l’abbuono, importante anche per Valverde, secondo al traguardo e nella generale. Terzo Purito Rodriguez. Contador chiude quarto e mantiene il primato per venti secondi. La ribalta è però tutta per Aru, che conquista la Navarra e regala un nuovo giorno di festa alla sua Villacidro. Il sogno continua.

Antonio Casu

@antoniocasu_

 

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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