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Milan: il cambiamento che lascia tutto uguale
Un famoso aforisma di Rosa Luxemburg dice :” Chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene”. Cosa che ironicamente sta succedendo anche al Milan.
PROFEZIE – Dopo aver affrontato nella Guinness Cup Olympiacos e Manchester City, e aver subito la bellezza di 8 gol, le notizie di mercato riguardo i rossoneri sono sempre le stesse: si ricerca un esterno d’attacco. Già l’anno scorso il monito dei tifosi fu profetico, incolpando la società, sottoforma di Galliani, di non essere intervenuta sul centrocampo e la difesa, che poi si rivelarono essere i reparti più in difficoltà. Chiaro che giudicare il Milan di adesso sarebbe sbagliato, con la preparazione ancora in fase iniziale e il poco lavoro svolto dai giocatori e da Inzaghi. Nessun processo quindi ai rossoneri, almeno per ora, ma dando un’occhiata alla rosa a disposizione e alle ultime uscite, la voglia di elaborare una nuova profezia viene eccome.
CENTROCAMPO DI LEGNO – Spesso non ci rende conto di come il centrocampo sia il cardine di tutto il gioco della squadra, facendo da collante tra difesa e attacco. La poca qualità che il Milan ha da diverso tempo a questa parte deve portare Galliani a farsi un esame di coscienza, dati i mediani di cui i rossoneri si sono riempiti negli ultimi anni. Con Montolivo assente e Cristante che resta comunque un’incognita, la necessità di 2 centrocampisti di qualità preme Inzaghi, che lo ha più volte fatto capire a chi di dovere, anche perché Saponara adattato come mezz’ala è per ora una buona idea ma niente più.
A livello difensivo ci si chiede se 2 centrali cosi fisici come Rami e Alex, magari anche adatti al calcio italiano, possano assicurare una solidità difensiva stabile, mancando nel Milan un difensore veloce. La situazione terzini poi è quasi “degradante” per una squadra che ambisce a tornare grande in Europa, mentre in porta Agazzi ha già pregiudicato la sua maglia da titolare.
DIFESA O ATTACCO? – Alla luce delle premesse suddette, è doveroso chiedersi se l’insistenza di Inzaghi sul 4-3-3 potrebbe rivelarsi deleteria. Oggi giorno tutte le maggiori squadre europee basano il loro gioco su esterni forti, magari anche per soppesare alla mancanza di terzini “old school”. Quindi con l’eventuale arrivo di Cerci e il forse recupero di El Shaarawy il Milan si assicurerebbe un assetto da squadra europea. Premettendo che è inutile ipotizzare un centrocampo che non sia a 3 e da una difesa a 4, l’unica cosa che potrebbe cambiare sarebbero gli interpreti. Inzaghi potrebbe cioè tutelarsi di più schierando 2 mediani e un regista, magari Poli e De Jong insieme a Montolivo quando sarà disponibile e a Cristante fino ad allora. La scelta potrebbe però rivelarsi a doppio taglio, anche perché saremmo punto e daccapo, ovvero mancanza di qualità a centrocampo.
Come ha dimostrato Ancelotti al Real, si può anche giocare con Xabi Alonso, Modric e Di Maria senza perdere niente in fase difensiva. Insomma al Milan preme rinnovare il centrocampo e i terzini, e a quel punto la palla passerà ad Inzaghi.
Luca Porfido