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Napoli all’altezza delle sue ambizioni: cosa manca per fare il definitivo salto di qualità

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Aurelio De Laurentiis, il suo ritiro forzato ha fatto bene alla squadra

Anno dopo anno, i piani del vulcanico e passionale presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, portano l’asticella degli obiettivi stagionali partenopei sempre un po’ più in su’: ma cosa manca realmente al Napoli per poter dire finalmente la sua, e fino in fondo, in tutte le competizioni?

Rafa Benitez, alla sua seconda stagione alla guida del Napoli

Rafa Benitez, alla sua seconda stagione alla guida del Napoli

NO AI TITOLARISSIMI – All’ombra del Vesuvio, i volti nuovi sono, finora, il difensore centrale Kalidou Koulibaly e il fantasista spagnolo Michu: acquisti mirati e finalizzati al miglioramento qualitativo generale della rosa a disposizione di Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo, infatti, ha chiesto un parco giocatori composto da elementi capaci di interpretare al meglio più ruoli ed in grado di adattarsi camaleonticamente a diverse situazioni, sia tattiche che di gioco. Tutto questo dettato dall’esigenza di avere sempre, nell’arco di una stagione lunga ed intensa, un ampio ventaglio di possibilità tra cui scegliere, in modo da razionalizzare lo sforzo fisico e mentale dei suoi calciatori e, di conseguenza, tenere sempre alto il livello delle prestazioni della squadra, specie sotto il profilo dell’intensità (Sin prisa, però sin pausa!).

DOVE OPERARE – Vuoi per la ridotta competitività economica dei club italiani – di cui il Napoli è, comunque, il fiore all’occhiello – vuoi per la difficoltà a reperire giocatori che siano, al tempo stesso, disponibili a cambiare maglia e che risultino idonei al profilo ricercato, migliorare l’attuale rosa del Napoli è una missione per nulla semplice.

IN QUANTI SIAMO? – Partiamo dalla base: quanti ne servono? Nella sua ultima conferenza stampa, Benitez ha espressamente detto “non più di 25 con i portieri”. Ad oggi, la rosa del Napoli soddisfa numericamente il tecnico spagnolo, ma è anche vero che, a breve, saranno effettuti dei movimenti in uscita che non si limiteranno al passaggio, appena concluso, di Behrami all’Amburgo. Andiamo, però, con ordine…

PACCHETTO ARRETRATO – Affidato il dopo Reina nei guantoni del brasiliano Rafael, ristabilitosi alla perfezione dall’infortunio al crociato destro dello scorso febbraio, l’attenzione quest’anno sarà maggiormente concentrata sulla difesa, senza dubbio il reparto che nella passata stagione ha mostrato le maggiori difficoltà. E’ assolutamente necessario migliorare (al ribasso!) il bottino delle 39 reti subite l’anno scorso, passando – in primis – per una migliore gestione di Raul Albiol, risultato l’azzurro più utilizzato con ben 3895 minuti in campo e le cui prestazioni sono andate calando verso la fine dell’anno. L’innesto di Koulibaly, unito ad una ritrovata affidabilità dell’argentino Fernandez, consentiranno allo spagnolo di rifiatare maggiormente. Sul mercato, però, la società resta vigile, nella speranza che si possano creare le condizioni per apportare ulteriori miglioramenti: i nomi sono sempre quelli di Agger del Liverpool e del belga Vermaelen dell’Arsenalper cui l’affondo potrebbe scattare solo dopo aver ceduto il partente Miguel Angel Britos. Discorso diverso sugli esterni, dove Benitez può contare non solo su abbondanza, ma anche sulla duttilità tattica di Zuniga Mesto, utilizzabili su entrambe le corsie, e di Henrique, che ben si è destreggiato anche al centro della difesa, senza dimenticare il vice capitano Christian Maggio, alla sua settima stagione nel Napoli.

IL TARLO DEL MEDIANO – “Le partite si vincono a centrocampo” e questo Benitez lo sa bene: per questo insiste tanto con la società per individuare il rinforzo giusto per un reparto che subirà, probabilmente, il maggior “restyling” durante questa sessione estiva di mercato. Di Behrami in uscita – direzione Amburgo – abbiamo già detto, e sulla falsariga dello svizzero ex Lazio, West Ham e Fiorentina potrebbe presto fare le valigie anche il connazionale Dzemaili, corteggiato dal Siviglia, e l’uruguaiano Gargano, tornato dal prestito al Parma dell’ultima stagione e di cui Benitez ha voluto approfondirne la conoscenza nel corso del ritiro. Se dovessero concretizzarsi tutte queste cessioni, si aprirebbero necessariamente le porte ad un innesto (se non due) da affiancare ad InlerJorginho e al giovane croato Radosevic: il nome più caldo che circola in queste ore è quello del belga del Manchester United, Marouane Fellaini, per cui si prevede una trattativa lunga e tortuosa a causa delle notevole differenza tra domanda (tra i 17 e i 20 milioni di euro) e l’offerta del Napoli, che opterebbe per un prestito oneroso (tra i 3,5 e i 5 milioni di euro) con diritto di riscatto. Il profilo ricercato è, comunque, quello di un giocatore capace di fare da filtro davanti alla difesa e di impostare la manovra: caratteristiche cui risponde perfettamente anche Lassana Diarra, centrocampista francese del Lokomotiv Mosca ed ex Real Madrid, già in passato transitato nell’orbita mercato di Castelvolturno e per cui il Napoli avrebbe avviato dei sondaggi per sondarne la fattibilità dell’operazione sotto il profilo economico. Per entrambi, comunque, resterebbe da limare l’aspetto legato all’ingaggio, ostacolo che il Napoli ha dovuto già fronteggiare nelle trattativa per Javier Mascherano (sfumata) e Javi Garcia (quasi tramontata), e per cui gli Azzurri dovranno necessariamente rivedere i parametri interni se vorranno regalare a Benitez il rinforzo giusto per competere fino alla fine su tutti i fronti.

SO’ SODDISFAZIONI – L’attacco è, invece, il reparto della squadra che ha fornito le maggiori garanzie a mister Benitez (104 reti totali realizzate): il tecnico madrileno punta sulla rinascita del capitano Marek Hamsik e sulla vena realizzativa di Gonzalo Higuain, nonché contare sulle neo acquisite prestazioni di Michu, utilizzabile sia come prima punta (ruolo in cui si è messo in bella mostra anche il colombiano Duvan Zapata), sia come seconda punta. L’arrivo dello spagnolo apre le porte per la cessione del macedone Goran Pandev che, giunto nella fase conclusiva della sua carriera, rivendica maggior spazio e un minutaggio in campo superiore. La vera forza del Napoli proviene, però, dai suoi esterni Callejon, Mertens ed Insigne, cui si è aggiunto il cileno Vargas, rientrato dal prestito al Valencia e che Benitez sta testando nella posizione di esterno offensivo del suo 4-2-3-1.

RIASSUMENDO – Insomma, come abbiamo avuto modo di vedere insieme, la rosa del Napoli si presenta – ad oggi – quantitativamente quasi completa, ma qualitativamente da migliorare nelle cosiddette “doppie scelte”. E’ vero che, in certi casi, la fretta può essere cattiva consigliera, ma è altrettanto vero che tali accorgimenti vanno apportati nel minor tempo possibile: bisognerà far presto se si vuol consentire a Benitez di amalgamare tatticamente a dovere i suoi uomini in vista del preliminare di Champions.

Antonio Guarino (@GuarinTony)

Laureato in Economia e con una grande passione per lo sport ed il giornalismo. Tifoso sanguigno del Napoli, di cui seguo assiduamente le vicende dentro e fuori dal campo. Scrivo per SportCafe24 dal luglio del 2014, occupandomi di calcio, basket e formula 1. Curo, inoltre, tre rubriche: "A tutta D", "La Meglio Gioventù" e "Calcio&Economia", dedicate rispettivamente alla Serie D, al calcio giovanile e agli aspetti economici dell'universo calcistico.

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