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Napoli, quest’anno non si scherza

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De Laurentiis ha scelto l'allenatore sbagliato

Le vittorie e i successi, prima che sul campo, si costruiscono nella testa dei giocatori e il contributo dell’allenatore – in tal senso – è a dir poco fondamentale. I risultati non si raggiungono (solo!) con proclami ambiziosi e sogni di gloria sbandierati ai quattro venti, bensì attraverso abnegazione, sacrificio e tantissima concentrazione, da mostrare in partita così come in ogni singolo allenamento.

BENITEZ VERSIONE “HARTMAN” – In Casa Napoli si è vissuta una domenica piuttosto movimentata, con il doppio “rimprovero” (e conseguenti allontanamenti) che il tecnico spagnolo ha dispensato ai suoi giocatori (Callejon prima, Behrami poi) nel corso della doppia seduta di allenamento andata in scena a Dimaro. Un episodio che – complice, probabilmente, l’idea di serenità e tranquillità che solitamente accompagna l’ex tecnico di Valencia, Liverpool, Inter e Chelsea – ha sicuramente destato il suo effetto sia nell’ambiente partenopeo che al di fuori dello stesso, ma i cui effetti non vanno affatto stigmatizzati, anzi!

SPAZIO ALL’IMMAGINAZIONE – I “giornalai” di mezza Penisola si erano da subito spremuti le meningi, nel tentativo di partorire i virgolettati più idonei a descrivere un presunto caos che si stava impossessando di tutti in Val di Sole. Crisi di nervi, spogliatoio spaccato e cessioni illustri in vista: è incredibile denotare dove, talvolta, la fantasia possa superficialmente arrivare pur di beccare qualche “click” in più, restando fermi sull’aspetto esteriore degli eventi piuttosto che analizzarne quelli più profondi. E’ un po’ come andare in pizzeria e, di fronte ad una fumante Margherita, limitarsi a mangiarne solo il cornicione, senza affondare le proprie papille gustative sul gustoso condimento: non credete che, così facendo, ci perderemmo il meglio?

CLIMA DISTESO E SERENO – Escursioni culinarie a parte, l’unica nota da annotare sul taccuino è la grande attenzione che “Don Rafé” sta rivolgendo non solo all’aspetto tecnico, ma sopratutto a quello mentale dei suoi giocatori. Ecco spiegati la grande intensità di ogni seduta di allenamento andata in scena finora, caratterizzata dalla presenza praticamente totalitaria del pallone con cui gli azzurri hanno familiarizzato sin dai primi attimi del ritiro, e i metodi utilizzati da Benitez hanno positivamente colpito gli stessi calciatori, apparsi sempre sorridenti, tra gare di tuffi sotto la pioggia e scatti “social”.

SBAGLIANDO S’IMPARA – Sin dai primi giorni della sua gestione, Rafa ha prontamente cestinato il concetto di “titolarissimi” introdotto durante l’era Mazzarri: tutti i giocatori sono importanti, tutti sono allo stesso livello e tutti sono utili e funzionali al raggiungimento dell’obiettivo comune. A tal proposito, la rivalutazione tecnica di calciatori come Fernandez e Mesto spiega come quest’idea abbia giovato – e non poco – al progetto Napoli. E se anche Callejon, uno dei pupilli di Benitez, finisce nei spogliatoi prima del termine dell’allenamento…

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE – E se proprio dovesse aleggiare su Dimaro una qualche presenza demoniaca, ecco spuntare nell’amena località trentina il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, intervenuto nel corso dell’allenamento di questa mattina per portare la sua benedizione all’intero gruppo azzurro, atteso questo pomeriggio (ore 17.30) dal secondo test stagionale contro i greci dell’Ael Kalloni.

ESPERIMENTI IN VISTA – In vista del match, Benitez ha mischiato le carte, provando il neo acquisto Michu nel ruolo di terminale offensivo del suo 4-2-3-1, con i confermati Callejon, Hamsik e Lorenzo Insigne a fungere da rifinitori. Seduta mattutina durante la quale, invece, gli svizzeri Dzemaili e Behrami hanno svolto semplice corsa sulla pista atletica, senza prendere parte alle esercitazioni tecniche: che si avvicini per loro il tempo dei saluti?

Antonio Guarino

 

Laureato in Economia e con una grande passione per lo sport ed il giornalismo. Tifoso sanguigno del Napoli, di cui seguo assiduamente le vicende dentro e fuori dal campo. Scrivo per SportCafe24 dal luglio del 2014, occupandomi di calcio, basket e formula 1. Curo, inoltre, tre rubriche: "A tutta D", "La Meglio Gioventù" e "Calcio&Economia", dedicate rispettivamente alla Serie D, al calcio giovanile e agli aspetti economici dell'universo calcistico.

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