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L’Inter tradisce le origini: l’Internazionale si trasforma in Milanese

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Inter, continua il restyling. Il rinnovamento non passa solo dal calciomercato, ma anche da aspetti meno apparenti. Si prenda la nuova maglia away, per esempio. Il nero e l’azzurro, simboli storici della società meneghina (deturpati anche nella prima divisa ufficiale), spariscono e lasciano spazio al rosso e al bianco. Questione di radicamento all’interno della città di Milano (sono i colori, più volte proposti negli ultimi vent’anni, della croce di San Giorgio, presente anche nel colletto della maglia) e di rinnegamento delle proprie origini. L’Inter è sempre meno Internazionale (quasi un paradosso, se si pensa alla rosa e all’organigramma societario) e sempre più Milanese (chissà che questo non possa essere il nuovo nome della squadra).

Inter: Erick Thohir, presidente della Milanese

Inter: Erick Thohir, presidente della Milanese

DALL’AZZURRO DEL CIELO ALLA LUNA ROSSA –  “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo”. La storia dell’Inter iniziò così, con le parole di uno dei fondatori della società, il pittore Giorgio Muggiani, creatore del logo della squadra (recentemente modificato). La notte splendida del 1908 ha però lasciato spazio all’eclissi di una luna rossa, colore rappresentativo dei cugini del Milan e altra faccia della medaglia azzurra interista (oltre che della matita bicolore di Muggiani) . L’Inter nacque proprio in seguito ad una scissione all’interno della società oggi presieduta da Silvio Berlusconi, legata all’opportunità di tesserare atleti stranieri. Talvolta si cambia pelle per rimanere sé stessi, talvolta si cambia per rinnegare le proprie origini (in questo caso motivo di vanto ed elemento peculiare di un credo calcistico). Senza simboli e qualche dogma, in fondo, il calcio non sarebbe quello che è. Quindi, perché cambiare?

IL CUGINO DISPETTOSO – A completare il quadro della nuova Milanese, ci pensa la frase provocatoria inserita all’interno di un triangolo rosso nel colletto della maglia: “Milano è solo l’Inter”. Il riferimento ai cugini del Milan è più che evidente, lo sfottò da Bar Sport è di bassa lega. L’internazionalizzazione di un brand passa anche attraverso un inelegante battuta da provincia, buona per una Curva, ma non per una società del calibro dell’Inter. Il Derby della Madonnina è già iniziato, ma l’unico vincitore è, ora come ora, il cattivo gusto.

Antonio Casu

@antoniocasu_

 

 

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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