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Scherma, Mondiali: per il fioretto femminile è ancora oro, agli uomini il bronzo

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Ai Mondiali di scherma in Russia è ancora oro per il fioretto femminile italiano, come sempre. Dopo aver surclassato prepotentemente le gerarchie della categoria individuale, con il podio occupato rispettivamente da Errigo, Batini e Vezzali, il primo posto è meritatamente arrivato anche alla squadra. E, intanto, a chiedere giustizia sono anche gli uomini del fioretto che portano nel Bel Paese un altro importante terzo posto.

RAGAZZE D’ORO – Le nostre azzurre non si fermano più: come un’onda anomala abbattono e stravolgono ogni cosa si ponga davanti a loro, mostrando superbamente il proprio impeto. Prima è toccato superare il Brasile agli ottavi (45-21), poi è stato il turno della Germania ai quarti (45-22), fino alla semifinale contro la Corea del Sud (45-23), surclassata dallo straordinario talento delle nostre. In finale, com’era giusto che fosse, c’è arrivata la Russia, trascinata vigorosamente dal proprio Paese e dalla tenacia del tecnico italiano Stefano Cerioni. Anche la squadra ospitante, però, deve fare i conti con le nostre azzurre (Arianna Errigo, Martina Batini, Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca), che certamente non si sarebbero lasciate intimidire dalla pressione ambientale. La gara termina infatti con il punteggio di 45 a 39, con il gruppo che ha potuto permettere il lusso di lasciare a riposo l’eterna Valentina Vezzali. E così, a Kazan, così come un po’ dovunque ormai, il fioretto femminile italiano conquista orgogliosamente un’altra medaglia d’oro.

I BRONZI D’ITALIA – La medaglia arriva anche tra gli uomini, anche se meno pregiata. Per il quartetto azzurro, formato da Andrea Cassarà, Giorgio Avola, Andrea Baldini e Valerio Aspromonte, è infatti di bronzo. Ed anche in questo caso, a cadere sotto i nostri colpi è la Russia, di Alexey Cheremisinov, con il punteggio di 45 a 29. I fiorettisti azzurri sono arrivati fino alla semifinale superando ottimamente il Brasile per 45 a 28, la Gran Bretagna con un buon 45 a 32, fino alla gara contro la Cina, persa con il punteggio di 45 a 39. Un bronzo che, comunque, non fa certo sdegnare la scherma italiana né può rimproverare l’ottimo gruppo azzurro.

Torniamo, perciò, dalla Russia iridati di medaglie e carichi di orgoglio per il grande e storico gruppo del fioretto italiano. E, viste le cocenti sconfitte subite a mano nostra, forse, in terra russa sperano di non vederci mai più, noi e le nostre straordinarie donne del fioretto.

Alessandro Triolo

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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