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Seedorf separato in casa. Milan non ripetere gli errori del passato
Pubblicato
4 anni fa|
Editor
Davide Luciani
Dopo la fallimentare stagione appena conclusa, il Milan deve ripartire. I rossoneri l’anno prossimo non parteciperanno alle coppe europee per la prima volta dopo 16 anni. Le gestioni di Allegri e Seedorf si sono rivelate fallimentari da un punto di vista tecnico (per ciò che riguarda il livornese) e della gestione del gruppo (colpe di cui è imputato l’olandese). Come se non bastasse, colui che doveva essere il fuoriclasse della squadra (Balotelli) si è rivelato un clamoroso flop. Ora, il Milan ha la necessità di resettare tutto e dare inizio ad un nuovo ciclo, ma le idee sembrano poche e confuse.
SEEDORF SEPARATO IN CASA – Nonostante i risultati, il destino di Seedorf sembra segnato. Il tecnico ha fatto 35 punti nelle 19 gare del girone di ritorno (1.8 a gara), nettamente superiore ai numeri di Allegri che nelle stesse gare aveva racimolato 22 punti (1.15 a gara). Questi risultati non basteranno, però, a confermare l’olandese, perchè Seedorf, con la sua gestione paternalistica ha fatto terra bruciata attorno a sè, inimicandosi buona parte dello spogliatoio, ad iniziare dal blocco italiano. Il fatto che non sia stato ancora annunciato il suo esonero, dipende dall’incapacità del Milan, di reperire un sostituto in grado di prendere il suo posto.
INCAPACITA’ DECISIONALE – Il grande problema del Milan attuale sta proprio nell’incapacità decisionale. Berlusconi, mentore di Seedorf, ha di fatto deciso di esonerare l’olandese, non contento del suo approccio con la squadra. Il presidente, però, al momento è impegnato nella campagna elettorale e ha quindi deciso di rimandare ogni decisione a dopo il 25 maggio. Galliani, nel frattempo, sta sondando il mercato degli allenatori, ma nessuno dei tecnici sulla lista di successione di Seedorf, pare avere tutte le carte in regola per guidare il club. I nomi sono sempre gli stessi: Spalletti, Inzaghi e Donadoni. Il primo è considerato troppo caro, il secondo inesperto, il terzo mediaticamente poco accattivante. Ciò che però lascia sconcertati è che nel Milan non vi sia solo incertezza sull’allenatore, ma sul progetto tecnico in generale.
NON RIPETERE GLI ERRORI DEL PASSATO – Al momento ciò che manca è una chiara progettualità. Nessuno può pensare che il Milan che ha chiuso l’attuale stagione possa essere competitivo per la prossima. Questo significa che tenere Kakà e riscattare Ramì e Taarabt nonngarantirà nulla più dell’ottavo posto della stagione appena conclusa. E’ questo l’aspetto più preoccupante del Milan attuale. Galliani, artefice dei grandi colpi rossoneri degli ultimi anni, sembra ormai essersi fossilizzato, incapace di dare quella spinta propulsiva alla società, che ha portato il Milan a vincere tutto. Berlusconi continua a vivere lontano dall’ambiente rossonero e dalle sue problematiche mentre Barbara lancia frecciatine qua e là senza alcun costrutto. Il rischio che il Milan 2014/2015 sia uguale a quello di quest’anno è tremendamente concreto.
INVESTIMENTI (E INVESTITORI) CERCASI – Il Milan per tornare a essere competitivo, ha bisogno di rivoluzionare l’attuale parco giocatori. Per farlo, però, occorrono soldi, soldi di cui i rossoneri, al momento, non dispongono. Il mancato accesso all’Europa, il prossimo anno costerà una perdita stimata tra i 15 e i 20 milioni di euro, denaro mancato che andrà ad aggiungersi alla perdita di esercizio di 15.7 milioni di euro con cui si è chiusa la scorsa stagione. Questo significa che, per sopravvivere, Galliani il prossimo anno dovrà abbattere il monte ingaggi e ridurre l’attuale rosa a disposizione.Vendere, dunque, prima di comprare, con l’obiettivo di non ripetere la stagione di quest’anno. L’impressione che altri tempi duri attendino i rossoneri è sempre più forte. Per questo soci nuovi, in grado di immettere denaro fresco, sarebbero ben accetti. Il Milan attuale manca di soldi, idee e progetti. In queste condizioni riuscire a riemergere, è maledettamente complicato.
Davide Luciani
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