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Ciclismo

Il Giro in Irlanda, paesaggi mozzafiato e tanta pioggia

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Il Giro torna in Italia dopo la tre giorni in Irlanda
Il Giro torna in Italia dopo la tre giorni in Irlanda

Martedì il Giro d’Italia tornerà nel suo habitat naturale, dopo tre giorni trascorsi in terra d’Irlanda. Si discute spesso sulla legittimità di far partire la corsa in rosa al di là dei confini nazionali. Gli organizzatori ne fanno una questione di sponsor e visibilità internazionale, gli appassionati, o una parte di essi, una questione di orgoglio patriottico e cose del genere. Quel che resta, comunque la si pensi, di questi tre giorni, sono le sublimi emozioni che l’Irlanda ha regalato, insieme ad una buona dose di pioggia e vento.

COME FRIEDRICH – Qualcosa che non si può dimenticare. Come “Il viandante sul mare di nebbia“, opera del grande Caspar David Friedrich, in cui viene rappresentato un uomo, l’uomo romantico (la corrente artistico-filosofico-letteraria, non le frasi d’amore nei Baci Perugina) per eccellenza, intento a scrutare l’orizzonte infinito, nel tentativo, mai soddisfatto, di afferrarlo pienamente. I paesaggi che i corridori hanno attraversato hanno regalato emozioni simili a quelle che deve aver provato quel viandante, che poi, in fondo, è il simbolo dell’individuo innanzi alla magnificenza della natura. Le scogliere, il mare, l’atmosfera plumbea, il senso di compiere qualcosa di epico; e poi, il clima di mistero che avvolge le terre del nord e le fantasie popolari; ed ancora, l’entusiasmo della gente ed i paesini tradizionali. Tutto questo è stata l’Irlanda, un’esperienza straordinaria per i corridori e per gli appassionati.

PIOGGIA E VENTO – Non manca, comunque, il rovescio della medaglia. Pioggia e vento l’hanno fatta da padroni, causando non pochi problemi al gruppo, tra cadute e freddo. Ci hanno rimesso in tanti, chi più, chi meno. Ryder Hesjedal si è giocato il giro alla prima tappa, Daniel Martin lo ha salutato ancora prima di assaporarlo. Gasparotto è stato travolto da un cumulo di biciclette, ma ha subito solo qualche escoriazione. Certo è che le avverse condizioni meteo hanno reso ancora più affascinante le cornice, già splendida, delle terre d’Irlanda.

Domani si torna in Italia, per la quarta tappa. il Giro saluta con affetto l’Irlanda. Arrivederci alla prossima.

Matteo Masum

Giovane studente di filosofia ed aspirante giornalista, nato nel 1993. Calcio e ciclismo sono gli sport che amo maggiormente, ma la mia vera, grande passione, è la politica, vissuta, sempre e comunque, in direzione ostinata e contraria.

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