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Juventus, non si prescinde dal 3-5-2

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Antonio Conte, allenatore della Juventus

Squadra che vince non si cambia: un detto noto a tutti, vecchio quanto il gioco del calcio, se non di più. A seconda dei casi può essere la più grande delle verità oppure il primo passo verso un fallimento; se si parla della Juventus di questa stagione, l’opzione più sensata è la prima. Il tema posto sul tavolo è il modulo utilizzato da Conte per la sua creatura, il 3-5-2. Se si escludono sporadiche occasioni, è stato in questi anni l’assetto tattico preferito dall’allenatore. Una scelta vincente, visti i risultati. E allora perché cambiare?

LA VALORIZZAZIONE DI OSVALDO – Nei pochi casi in cui Conte ha modificato il modulo, la strada percorsa è stata quella del 4-3-3, schema caro all’allenatore pugliese per la sua vocazione offensiva. L’arrivo di Osvaldo potrebbe favorire una rivoluzione tattica permanente in questo senso: l’attaccante azzurro è la punta centrale d’area ideale per concretizzare il gioco prodotto sulle fasce, e potrebbe permettere alla squadra di adeguarsi allo schema più in voga tra le big del continente (Real Madrid, Bayern Monaco e Barcellona su tutte). Un’ipotesi intrigante, soprattutto in chiave europea. L’operazione avrebbe quindi un senso, ma non in questa stagione.

LIMITAZIONE DI ALCUNI UOMINI CHIAVE – Il passaggio al 4-3-3 penalizzerebbe gli inserimenti di Lichtsteiner, opzione offensiva fondamentale nella Juventus degli ultimi anni, e creerebbe un dilemma sulla fascia sinistra, visto il difficile adattamento di un giocatore come Asamoah sulla linea dei difensori. Il ghanese, tra i migliori nelle ultime uscite, sarebbe sostituito da uno tra Chiellini e Peluso. Non sarebbe la stessa cosa. Si aprirebbero inoltre scenari differenti in attacco:  Tevez si esalta quando agisce per vie centrali, spostarlo sugli esterni potrebbe limitarne le potenzialità, mentre dall’altra parte si dovrebbe ripescare uno tra Vucinic e Giovinco, giocatori che in questo momento non sono prime scelte per Conte. Servirebbe un’ala offensiva come Berardi o Nani, e la Juve in questo momento non ce l’ha. In questo scacchiere inoltre Llorente entrerebbe in competizione diretta con Osvaldo: difficile mettere in panchina uno come lo spagnolo.

USATO SICURO – I vantaggi del 3-5-2 sono invece sotto gli occhi di tutti: una difesa impermeabile, meno compiti di copertura per Pirlo, più libero di agire in cabina in regia nel momento in cui ha le spalle coperte, e soprattutto più opzioni in attacco: Osvaldo ha le caratteristiche giuste per convivere sia con Tevez che con Llorente, permettendo così ricambi più agevoli per far fronte ai numerosi impegni che attendono la Juventus in questo intenso finale di stagione. Gli stessi Vucinic, Giovinco e, all’occorrenza, Quagliarella, se chiamati in causa, si adattano meglio ad uno schema a due punte piuttosto che ad uno a tre.

UN APPUNTO PER LA JUVE CHE VERRÀ – In definitiva, l’idea di Conte potrebbe essere messa in atto la prossima stagione, a condizione che il mercato estivo porti in dote almeno un terzino sinistro e due esterni offensivi puri. Ora come ora invece la continuità con il passato è l’arma vincente per una Juventus che punta, con legittime ambizioni, al successo finale in campionato ed Europa League.

Antonio Casu

@antoniocasu_

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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